martedì 28 aprile 2009

Nutella Bianca... anzi, Verde!


(Questa foto è anche su Flickr)
Eh lo so, con 'sto abbinamento cioccolato bianco-matcha sto saturando il blog... E avverto che questa non sarà l'ultima ricetta con questi due ingredienti!! Fosse poi un'idea mia! Ma come la gran parte di voi sa, è un accostamento stra usato nei blog :P
C'è da dire che un mio minimo sforzo c'è, e sta tutto nell'aggiunta di mandorle e latte di riso al collaudatissimo suddetto sodalizio cioccolato-tè verde... Devo dire che il risultato soddisfa, soprattutto mio fratello! :)
Del resto, come dargli torto? Diciamocelo... Chemmòndosarebbesenza Matchella (matcha+nutella :P)?? :DDD
Veniamo a noi:


150 g mandorle
140 g latte di riso
350 g cioccolato bianco
50 g panna
60 g olio di semi
30 g zucchero a velo
mezzo cucchiaio di matcha


Polverizzare in un mixer potente le mandorle con lo zucchero a velo, fino a formare una farina fine. (Io ho avuto problemi in questo passaggio, è così che sono nate le simpatiche pallotte visibili in foto! ;P)
In una ciotola a bagnomaria versare la panna col latte, farvi sciogliere il cioccolato bianco, aggiungere le mandorle, il matcha e l'olio e mescolare la crema per qualche minuto.
Versare in una o più boccette (a me è venuta un barattolo discreto e un terzo di tazza da latte), far raffreddare senza aggiungere il coperchio e, quando ha raggiunto la temperatura ambiente, incapocchiare e infilare senza tanti complimenti in frigo per qualche ora (altrimenti rimane poco soda).


Godetevela spalmata sul pane o come ripieno di qualche dolcetto! (Cosa che ho intenzione di fare a breve!!)
(ps. Il pane è quello che fa mio padre con la Mdp. Mmmh... Buono.)



Con la Matchella aderisco al contest di Susina.



sabato 25 aprile 2009

Clafoutis alle Fragole

La ricetta originale, sempre de La Ciliegina, prevedeva le ciliegie, ma spero che la giuria del concorso La Ricetta del Vicino è Sempre più Saporita possa perdonarmi, visto che in fondo al post Tuki scrive che è possibile provare il clafutis anche con le fragole! :P

700 g fragole (ciliegie)
3 uova
2 cucchiai panna per dolci
300 ml latte
100 g zucchero di canna
40 g farina
40 g maizena o frumina
40 g farina di mandorle
estratto di vaniglia
il solito pizzico di sale

Disporre le fragole lavate e lasciate preferibilmente intere in una pirofila di vetro o ceramica di circa 26 cm. di diametro, già imburrata e infarinata.
Montare le uova con lo zucchero per 10-12 minuti, unire sale, vaniglia, mandorle, la farina e la frumina setacciate e infine il latte con la panna.
Versare il composto sopra la frutta ed infornare a 180 gradi per 45-50 minuti (Tuki dice 40-45... ma il mio forno come al solito ci mette di più! Poi le fragole sono più acquose delle ciliegie, rilasciano molto liquido, quindi forse effettivamente è meglio cuocere qualche minuto in più).

E' una vera delizia accompagnato con la Crema di Vaniglia, anche questa "copiata" da Tuki, come abbiamo fatto noi a pranzo.

Per la decorazione mi sono ispirata a questa torta di Kja, con le fragole crude che mi erano avanzate dal clafoutis e 3 cucchiaini di latte condensato (non ho il dulce de leche, né so se avrò mai la pazienza di farlo a casa! :P) Hem hem..... Non per dire, ma così la torta diventa doppiamente copiata! E per la ricetta e per la decorazione... In queste cose vado forte! :P

E' la prima torta al cucchiaio che preparo... Il risultato è stato sorprendente!! Ce la siamo sbafata subito quasi tutta! E poi quella cremina alla vaniglia...... E' la morte sua!

Anche questa partecipa al contest della Trattoria Muvara.

Crema alla Vaniglia

Questa è una ricetta della bravissima Tuki de La Ciliegina sulla Torta.
Il suo blog è stupendo e non posso che sperare di avvicinarmi un giorno alla sua eleganza! :)
L'ho servita con il Clafoutis di Fragole, insieme (ma anche separatamente :P) sono una bontà.

200 g panna per dolci
300 g latte
1 baccello vaniglia
50 g zucchero bianco (ho un po' diminuito la dose originale)
20 g maizena o frumina
Bollire assieme il latte con lo zucchero, la panna e la vaniglia aperta e raschiata.
In una ciotola setacciare la maizena, aggiungere poco per volta un po' di latte sbattendo con una frusta a mano in modo da sciogliere la maizena senza creare grumi, versare la crema così ottenuta nel latte caldo e portare di nuovo a bollore, proseguendo la cottura per altri 5 minuti e girando incessantemente con una frusta.
Trasfrire in una nuova ciotola e applicare un foglio di pellicola a contatto con la crema per evitare il formarsi della pellicina.
Servire calda o fredda, comunque quando è ancora tiepida è una goduria!
Con questa ricetta concorro a La ricetta del vicino è sempre più saporita.

Cupcakes Salati Burloni allo Hummus con Basilico e Noci

Da dove può mai venirmi l'idea di fare dei cupcakes salati?
Innanzitutto, fissando la ciotola di hummus israeliano che sta tristemente finendo e pensando che è un peccato utilizzarlo per spalmarlo banalmente sul pane o su qualsiasi cibo salato sotto mano (buonissimo il riso in bianco con semi di sesamo, semi di papavero e hummus!).
Lo step successivo è il flash che ci starebbe proprio bene lo hummus tra gli ingredienti di una torta salata, donerebbe morbidezza e consentirebbe di eliminare la panna.
In ultimo, una visione quasi fotografica: Come sarebbe carino poter gustare la suddetta torta salata spalmata di ulteriore hummus!, e di lì al gran finale: Dei muffins salati con topping di hummus!!, il passo è davvero breve.

Per i muffins
80 g farina
1 uovo
60 g latte
3 cucchiai olio e.v.o.
2 cucchiai hummus
40 g noci sminuzzate
una manciata di basilico fresco tagliuzzato
3 cucchiai sesamo al naturale o tostato (più saporito!)
sale
pepe
2 cucchiaini di lievito per torte salate

Montare l'uovo per una decina di minuti, aggiungere la farina setacciata, il lievito, l'olio, il sale, il pepe, il latte, il basilico con le noci e il sesamo e infine lo hummus.
Versare in pirottini di carta contenuti in una teglia per 12 muffins (ne verranno circa 7) e spolverizzare con un po' di sesamo e di basilico.
Infornare a 160 gradi per circa mezz'ora.

Una volta freddi (ah, raffreddarli sopra una gratella), guarnire ciascun muffin con un cucchiaino di hummus, una spolverata di sesamo, una mezza noce e due alucce di foglie di basilico fresco :)

Devo dire che, quando ho provato a mangiarne uno, mi sono accorta con orrore che la carta non voleva separarsi dal muffin. Pareva attaccata con la supercolla, il che non è un attributo che nessuno vorrebbe mai che fosse attribuito a una propria creazione. Nel panico, pian piano ho scollato il pirottino, ormai convinta che il dolcetto sarebbe stato di sasso e chiedendomi pateticamente dove mai avessi sbagliato.
E invece..... Sorpresa!! Era morbidissimo ed amabile... Lo hummus si faceva sentire con discrezione, le noci e il basilico gli si coniugavano alla perfezione e l'insieme era delizioso.
Che scherzone mi hanno fatto questi cupcakes! Essi sono quindi degli antipasti simpatici e buontemponi, con quel che di sapore mediorientale che davvero non guasta mai! Fateci amicizia pappandovene una dozzina! :)

venerdì 24 aprile 2009

Quando un Kiwi incontra un Lime...

...le cose si fanno interessanti.
Come in questi cupcakes, con cui partecipo al contest La Ricetta del Vicino è Sempre Più Saporita, della Trattoria Muvara.
La ricetta che intendo "rubare" viene da questo blog, e più in particolare si trova in questa pagina.
Quello di Gata è stato il primo foodblog che ho scoperto, quest'estate. Si può dire che lei senza saperlo mi abbia svelato l'intero mondo foodblogger, attraverso i link dei siti preferiti, e mi abbia avvicinata anche alla cucina in generale. (Prima mi limitavo a sfornare torte di yogurt in tutte le salse, usando una ricetta fantastica di mia madre-che di sicuro posterò a breve).
Le sono molto riconoscente e inoltre spesso passo ancora da lei, contenta di vedere che il suo sito è sempre semplice, pieno di ricette originali e spunti interessanti!
Non le ho mai lasciato un commento, ma solo perché di questo universo "gastronomico" mi sentivo solo un'umile spettatrice, che ammirata prendeva appunti su un foglietto di carta e correva in cucina a sperimentare pasteasciutte alle verdure, frittate al forno, paste frolle senza burro...
Inoltre, mi intimoriva da morire anche solo un'iscrizione a Splinder (necessaria per lasciare un commento), in quanto come già detto sono una tecno analfabeta!
E invece, nove mesi dopo, ho aperto un blog, pur con molte tecno-consulenze, lo ammetto! :P E questo anche grazie a Gata! :DD
Tornando a noi... Questi muffins li ho provati quest'autunno, e mi hanno proprio fatto fare un'ottima figura! Anzi, adesso che mi ricordo, questo post è dedicato anche alla Agnese e a sua mamma, la quale mi ha chiesto tantissime volte la ricetta di questi tortini (ovviamente me ne sono sempre dimenticata :P)!

Ho seguito le dosi della ricetta originale quasi alla lettera: ho semplicemente sostituito il limone (che non avevo) con il lime, e aggiunto un frosting glassoso che ci sta veramente da dio!!
Ecco qua (ho dimezzato tutti gli ingredienti, in questo modo mi sono venuti 7 muffins-utilizzando una teglia per 12 piccoli tortini):

Per i muffins
62, 5 g margarina fusa
62,5 g zucchero
100 g farina 00
1 uovo
50 g nocciole (le ho omesse, non le avevo)
2 bei cucchiaini di lievito per dolci
125 g kiwi (circa 2/3 di kiwi)
il succo di metà di 1 lime

Porre i pezzetti di kiwi in una ciotolina a macerare con il succo di lime e un cucchiaio di zucchero.
In una terrina sbattere l'uovo con il mixer, aggiungere lo zucchero restante, la margarina, la farina setacciata con il lievito e un pizzico di sale. Infine versarvi i kiwi, con il succo che si sarà depositato sul fondo della loro ciotolina.
Versare il composto in una teglia per muffins, foderata di pirottini di carta, riempiendo questi ultimi per 2/3, e infornare a 160 gradi per circa 25-30 minuti.

Per il frosting
50 g ca. zucchero a velo
1/3 di kiwi (quello che vi è avanzato dai muffins!)
1-2 cucchiaini di succo di lime

Setacciare lo zucchero in una ciotola di acciaio incastrata in una pentola profonda, riempita con 4 dita d'acqua.
Prendere la polpa di kiwi e schiacciarla con un batticarne (non avevo voglia di tirare fuori il frullatore e poi dover lavare anche quello.....), fino ad ottenere una poltiglia.
Aggiungere il kiwi e il succo di lime allo zucchero, mescolare e poi accendere il fuoco sotto la pentola con l'acqua in cui è contenuta la nostra ciotola.
Mescolare con un cucchiaio di legno finché lo zucchero non si scioglie grazie al calore del vapore, togliere dal fuoco e lasciar raffreddare un po'.
Decoriamo i nostri tortini! Con un cucchiaino, spalmare un po' di glassa sul cocuzzolo di ciascun muffin e lasciarla colare lungo i lati. Poi, con un coltellino, pugnalare sadicamente ogni cupcake creando un buchino della profondità di circa un paio di centimetri, in cui poi infileremo le scorzette candite di cui sotto.

Per le scorzette di lime candite
vi rimando qui, con un'unica accortezza: il lime è molto più acido delle arance, quindi seguendo le istruzioni del sito a me sono venute scorzette molto amare. Al mio ragazzo poi sono piaciute un sacco, ma alle persone normali che non godono nel succhiare un pompelmo consiglio di lasciare bollire le scorze molto a lungo ad ogni passaggio, anche dieci minuti (come è più o meno consigliato anche nel sito che vi ho indicato)!
Lasciar freddare le scorzette sopra un foglio di carta forno, dopo circa un quarto d'ora saranno belle rigide.
Una volta che saranno ben indurite, infilare una scorza in ogni cupcake e poi servire.

Et voilà, una bontà! (Come dicono Arturo e Kiwi, i miti di me e di Mattia!)
La glassa mi ha davvero stupita! Non amo molto le glasse di puro zucchero, trovo che non sappiano di niente e che alterino il gusto dei dolci rendendolo melenso... Ma QUESTA glassa, in cui si coniugano lo zucchero e i gusti acidi di kiwi e lime, riprendendo ed esaltando i sapori del muffin con delicatezza, è veramente DIVINA!!

Che dire... Grazie, Gata!! :D Spero che questa replica dei tuoi muffins ti piaccia!

mercoledì 22 aprile 2009

Un altro contest! :)

Ma quanto simpatici sono questi concorsi?!
Stasera, girellando qua e là, ho trovato questo:


Senza tediarvi con un fiume di parole (tra l'altro, sono ancora stanca per l'exploit culinario dei giorni scorsi, causa Concorso Agrumoso), vi mando a leggere i particolari qui.
Ho già in mente cosa e come "rubare" :), nei prossimi giorni sarò all'opera.
Bwahahah!! (Risata malvagia)
A prestissimo!

lunedì 20 aprile 2009

Torta Viddana-Cake Salato Limone Olive e Ricotta Salata



Il mio primo cake salato!
Risultato molto siculo, gusto rustico e saporito, da cui il nome...
Quasi tutto ciò che si trova in questo cake viene dalla Sicilia: dai pinoli, raccolti quest'estate nella casa di campagna della mia famiglia nell'entroterra catanese, all'olio d'oliva, che i miei zii ci mandano in sicilianissime damigiane da 10 litri e che si caratterizza per un colore verde bottiglia e un odore da svenimento che prende le narici, alla ricotta salata che i miei hanno preso a Caltagirone a Pasqua, all'origano raccolto ed essiccato personalmente da mia zia Gianna!
Innegabile l'ispirazione dal Cavoletto, per quanto riguarda la panna nell'impasto e la scelta delle olive... E in effetti per l'idea stessa di realizzare un cake salato, fino ad oggi pomeriggio pura fantascienza per me! :D

4 uova
50 g pinoli
6 cucchiai olio e.v.o.
200 g farina 0
succo e scorza grattuggiata di 1 limone
2 cucchiai ben colmi di panna da cucina
5 cucchiai latte
30 g ricotta salata grattugiata (mi raccomando: la ricotta salata non è semplicemente della ricotta a pasta molle con l'aggiunta di sale, ma ricotta stagionata, quindi a pasta semi-dura! Mi scuso per il linguaggio a-scientifico... :) Non ho idea di quale sia il termine tecnico! Comunque sia, credo si possa sostituire la ricotta salata con del pecorino fresco o simili)
una manciata basilico secco
4 pizziconi origano
2 cucchiaini e mezzo di sale
3 peperoncini interi sminuzzati
1 bustina lievito per torte salate

Per il Composto di Olive
50 g olive nere denocciolate
20 g ricotta salata a pezzetti
2 cucchiai olio e.v.o.
1 cucchiaio latte
Passare al mixer tutti gli ingredienti per un paio di minuti.

Montare le uova con il succo e la scorza di limone per dieci minuti, aggiungere con una spatola di gomma la farina setacciata, l'olio, la panna col latte e infine la ricotta grattugiata, i pinoli, il basilico, l'origano, il sale, il peperoncino e il lievito.
Ungere con olio di semi (è un'eresia sprecare per questo lavoro dell'ottimo olio e.v.o.) e passare con la farina o il pangrattato uno stampo per cake. Versarvi dentro 2/3 dell'impasto, versare sopra il composto alle olive e ricoprire con la pasta restante.
Spolverare la superficie del cake con altro basilico secco, uno spizzico di origano, qualche scaglia di ricotta salata e un po' di scorza grattugiata di limone.
Mettere in forno già caldo a 180 gradi per 50, 55 minuti (io ci ho messo un'ora... Ma il mio forno è... il solito! :P).
Stasera, con questo cake, ci siamo fatti un'ottima cena che sa di estate e della nostra famiglia! O meglio... Famigghia! ;P
Suggerisco di abbinarvi qualche cucchiaiata di Hummus (una crema di ceci e sesamo diffusa nei paesi arabi), reperito a Pasqua da mio fratello che era in Israele e di questa deliziosa salsina ha saggiamente fatto incetta...

Come dico sempre io: Squisizioso!

E pure questa partecipa alla raccolta di Lost in Kitchen!

Cupcakes Glicine e Zagara d'Arancio



(Questa foto è presente anche su Flickr)


Il mio non è un giardino grande.

Non è nemmeno un giardino particolarmente bello o curato.

Tra l'altro, sul retro il terreno è acido e le piante sono piccole e stentate come bonsai troppo cresciuti (prima tra tutte una magnolia vecchia come la casa-13 anni-e alta ancora come me-1 metro e 60, a cui mio padre è molto affezionato, soprattutto per pietà).

Ma di sicuro, il mio è un giardino Simpatico.

Sul retro scorrazza libero Leo, e quante cene fatte con gli amici!; davanti alla cucina ci sono tre cespugli di rose vermiglie "vellutose" (avete presente?), che hanno il profumo più buono del mondo. Ma soprattutto, appena entrati dal cancello si cammina attraverso un arco lungo una decina di metri che conduce fino alla porta, su cui si arrampicano due piante di glicine e due di caprifoglio... Ah... Il caprifoglio! Il profumo che preferisco... Avevo detto che erano le rose? Intendevo il caprifoglio! E poi, il glicine..... Con i suoi pesanti grappoli lilla dall'odore dolce e discreto, che sommerge con gentilezza!

Sì... il mio è davvero un giardino simpatico!

In quanto a mangiarlo, il glicine...

L'unica esperienza in questo settore è stata una frittata voluta anni ed anni fa da mio padre, che non abbiamo mai più fatto. Strano, dato che era deliziosa. Ma forse proprio perché era una cosa così esotica e speciale, abbiamo preferito non ripeterci...

Fino ad oggi! Sdogano ufficialmente il glicine nella mia cucina, accostandolo con limone e fiori di Zagara. Questo delizioso miele di Zagara non si trova dietro l'angolo, è stato comprato a Catania.






E' pazzesco... Non ho mai amato gli agrumi, anzi!! Ma grazie alla raccolta di Lost in Kitchen, cui questo post partecipa, dopo questi due giorni di frenetiche infornate (ho deciso di partecipare ieri, e oggi il concorso scade...... casinara!), comincio davvero ad apprezzarli! La sorpresa più grande sono state le scorze di limone candite: non le avevo mai assaggiate ma supponevo a priori che non mi sarebbero Mai e poi Mai piaciute. E invece.... Mi sono dovuta trattenere dal mangiarmele tutte!

Questi mini muffins sono morbidi e spugnosi all'inverosimile, e il limone corregge alla perfezione il sapore dolce e fiorito (e per forza!) del glicine.

Volendo, panna a parte, sono pure light!





Questa ricetta partecipa alla raccolta di Pandipanna.





2 uova


100 g miele di Zagara d'arancio (o altro miele ai fiori d'arancio)


160 g farina 00


60 g olio di semi


100 g latte scremato


1 cucchiaio e mezzo colmi di panna da cucina (non


necessariamente quella da montare... io ho usato quella liquida, da cucina, quella per i tortellini per intenderci!)


buccia e succo di 1 limone


1 cucchiaio acqua di fiori d'arancio


mezza bustina di lievito per dolci


2 grappoli di fiori di glicine ben lavati ed asciugati





Per decorare


zucchero a velo q.b.




12 fiori di glicine brinati (se se ne ha la pazienza, prepararne 24, la decorazione sarà più carina!) (per preparare i fiori brinati basta lavarli e asciugarli con grande attenzione, spennellarli con albume d'uovo, far asciugare per un paio di minuti su un foglio di carta forno e poi passarli nello zucchero semolato)










Lavorare le uova con le fruste elettriche per una decina di secondi, aggiungere il miele e montare per un paio di minuti, aggiungendo man mano il succo e la scorza di limone e l'acqua di fiori d'arancio.


Unire metà della farina, sciogliere con l'olio, setacciare la restante farina con il lievito e aggiungere per ultimi la panna e il latte.


Versare il composto in una teglia per 12 muffins, foderata di pirottini. Vengono all'incirca 13-14 piccoli muffins.


Infornare a 160 gradi in forno preriscaldato, per 20 minuti (sempre facendo la prova stecchino).


Sfornare e far raffreddare su una gratella.





Una volta freddi, passare alla decorazione: prima tagliare con un coltellino la "coppola" dei muffins, creando un buchino del diametro di circa 2 cm. Spolverizzare con lo zucchero a velo.


Infilare verticalmente in ogni buchino una scorzetta di limone candito già pronta e indurita (io ho cercato di arrotolare le scorzette prima che freddassero per dargli un aspetto carino) e un fiore brinato (o anche due!).


Dolcisssimi!! Buon appetito!





Come anticipato prima, questi cupcakes partecipano alla succitata raccolta agrumosa!






domenica 19 aprile 2009

Fondant où Moelleux? Cake Cioccolato e Limone ai Fiori d'Arancia


E' la prima volta che provo a fare il fondant, eee... mmmhh..... La consistenza di questo dolce impovvisato al momento mi ha totalmente conquistata! Moooolto morbido!
Il retrogusto agrumato si sposa benissimo col cioccolato,
e dire che solitamente non amo affatto questo accostamento...
Certo il molleux al limone poteva essere un po' più presente e visibile, accidenti a lui..... Ma assicuro che il "limonoso" si sente, e come! E che quei pochi millimetri visibili di moelleux sono proprio morbidi e "spumosi"... Buono!! Le due diverse consistenze sono una meraviglia!


Fondant au Chocolat
150 g cioccolato fondente (ho usato l'uovo di Pasqua che giace
va abbandonato in soggiorno... classico :P)
2 uova
100 g zucchero semolato
100 g margarina
2 cucchiai farina
2 cucchiai cacao amaro
1 cucchiaio di acqua ai fiori d'arancio

Moelleux di Limone
2 uova
100 g zucchero semolato
80 g burro
40 g farina + 1 cucchiaino di maizena (o frumina)
3 cucchiaini lievito
1 cucchiaio acqua ai fiori d'arancio
le zeste e il succo di 1 limone
due pizzichi di Fleur de Sel

Montare i tuorli di tutte e 4 le uova con tutto lo zucchero (200 g) per 10 minuti nel Moulinex (o chi per lui), poi dividere il composto tra due diversi recipienti.
In uno dei recipienti unire il cioccolato precedentemente sciolto a bagnomaria e mescolato alla margarina a pomata; mescolare. Setacciarvi sopra la farina e il cacao e unire i fiori d'arancio (che profumo!!).
Montare a neve i 4 albumi con qualche goccia di limone (il limone o l'aceto, acidi, aiutano maggiormente a montare gli albumi rispetto al sale, che però viene comunemente usato a questo scopo... qui una spiegazione più convincente della mia ;) )e unirne metà al composto al cioccolato, mescolando delicatamente con una spatola per non smontare il tutto.
Imburrare e cospargere di cacao amaro uno stampo per cakes e distribuirvi la pasta ottenuta, cospargendola poi con due pizzichi di sale (se avete il Fleur de Sel tanto meglio, altrimenti ci si arrangia come si può... sale marino come me! :D).
Questo fondant è delizioso di per sè, morbidissimo, umido e... cioccolatoso! Sarebbe ottimo anche cucinato da solo!

Passiamo al moelleux.
Unire ai tuorli montati con lo zucchero la margarina morbida e, dopo aver ben mescolato, la farina setacciata con il lievito e la maizena. Aggiungere il succo di limone, l'acqua ai fiori d'arancio e le bucce grattuggiate del limone (mi raccomando, solo la parte gialla: se grattuggiate anche la parte bianca, il risultato sarà super amaro!!).
In ultimo, mescolare con cautela e con la solita spatola gli albumi già precedentemente montati a neve.
Versare anche questo composto nello stampo.

Infornare in forno già caldo a 180 gradi per tre quarti d'ora circa (a me c'è voluto un sacco, un po' più di 50 minuti, ma va da forno a forno!). Ho preferito non spolverare di zucchero a velo, preferisco le cose "nature"! :)
Buona scorpacciata!
Questo cake partecipa al concorso Ci piace un Succo di Lost in Kitchen, Tzatziki a Colazione e Senza Panna. Sono super emozionata, è il primo concorso a cui prendo parte!! :DDD In bocca al lupo a tutti gli altri partecipanti!

Rotolo al Cacao, con Crema di Cannella e Arachidi


Dedicato alla Elena, amante appassionata della cannella!
(La foto è quel che è, ma siate clementi: è tra le prime in assoluto, risale a più di un mese fa! Ovvero prima che avessi l'Illuminazione: "Forse le foto sarebbe meglio farle all'aperto, di mattina, senza flash, col sole....")
Ispirazione del Biscuit dalla Dolcetteria.

Biscuit
60 g farina
100 g zucchero
3 uova
20 g cacao amaro
4o g noccioline (chiamo sempre così le arachidi :) ) ridotte in polvere
2 cucchiaini cannella (meglio se macinata al momento, è estremamente profumata)
un pizzico di sale (non guasta mai!)

Crema
200ml panna hoplà
5 g colla di pesce
30 g noccioline in polvere
15 g cacao
2 cucchiaini cannella (vedi sopra)

Bagna
mezzo bicchierino d'acqua
1 bicchierino Baileys
2 cucchiai di zucchero
Senza complicarsi tanto la vita con sciroppi e cose varie, mescolare gli ingredienti energicamente con un cucchiaio.

Montare i tuorli con lo zucchero per un dieci minuti circa. Unirvi gli albumi montati a neve, con delicatezza. Setacciarvi sopra le arachidi, la farina, il sale, la cannella, lo zucchero. Mescolare con cautela e versare in una teglia foderata di carta forno, stendendo il composto con una spatola a mezzo centimentro d'altezza. Infornare a 180 gradi per una dozzina di minuti (si vede senza problemi se è pronto: assomiglia molto alla parte pandispagnosa del Kinder Fetta al Latte).
Rovesciare la pasta su uno strofinaccio bagnato, strizzato con cura e spolverizzato di zucchero a velo.
Togliere la carta forno e arrotolare su se stesso lo strofinaccio (con dentro il biscuit).
Per la crema: dopo aver ammollato la gelatina in acqua fredda per dieci minuti, scioglierla su un pentolino a fuoco basso. Montare la panna e unirvi la gelatina, le noccioline, il cacao e la cannella.
Srotolare il biscuit, spennellarlo con la bagna, applicarvi sopra la mousse e riarrotolare. Consiglio di tagliare in due il salsicciotto, a me sembrava troppo lungo.
Mi era avanzato dell'impasto del biscuit, che ho spalmato sopra ai rotolini finiti.
Ho completato la decorazione con due mezze stecche di cannella e una spolverata prima di zucchero a velo, poi di cannella.

Mi piacciono molto questi tre ingredienti assieme! Cacao-peanut-cannella... Molto profumato!

sabato 18 aprile 2009

Panareddu, Dolce Pasquale Calatino (senza ricetta)


Dalla Sicilia, i miei sono tornati carichi carichi di... formaggi, miele di zagara, libri di cucina per me, pistacchi, e... un dolce pasquale chiamato Panareddu, preparato da una mia prozia acquisita (credo sia questo il grado di parentela che ci unisce) che se non erro non ho mai incontrato! Ciò che è certo è che prepara un Panareddu fantastico!! Grazie, zia (prozia) (dovrebbe essere la zia di mio zio acquisito.....) Lina! GutGut!!
I miei sono tornati alla base in possesso anche della preziosa ricetta, che però proviene da tutt'altro ramo della mia famiglia... I sapori e le consistenze cambiano molto di famiglia in famiglia, essendo antiche tradizioni che si tramandano da generazioni. Non è una cosa fantastica?

Proverò e posterò il Panareddu Saraniti in un altro momento, per ora mi limito a mostrarvi quello Pedilarco.


Si tratta praticamente di una sorta di enorme biscottone (il nostro Panareddu sarà stata circa 20x20 cm) a cui viene dato la forma solitamente di cestino (o di cilindro), decorato con uova bollite intere, con buccia e tutto.

Bella eh? Un'attenzione ai particolari e un'abilità nel cesellarli che ha dell'incredibile.


Adoro queste cose!

Ancora complimenti a zia Lina!
(Mi scuso per le foto pessime... fatte in tutta fretta ieri mattina alle 7, in ritardo e con una famelica famiglia affamata alle mie spalle che non vedeva l'ora di strapparmi il Panareddu dalle mani! :P)


venerdì 17 aprile 2009

Salame di Coccolato Bianco, Tè Matcha e Mandorle... con Cardamomo.


L'ispirazione di questo dolce è tutta merito di Mattia (sempre lui, il mio damo :D).
Mentre tagliavo l'impasto dei futuri Sablés al Tè Matcha e Cioccolato Bianco lui ha notato con arguzia, osservando la forma cilindrica che avevo dato alla pasta cruda: "Sembra un salame di cioccolata!"
Non ho mai fatto un salame di cioccolato, né costui ha mai suscitato il mio entusiasmo le rare volte che mi è capitato di mangiarne. Forse, snobbisticamente, lo ritengo un dolce troppo "classico" e semplice.
Ma vogliamo mettere un salame verde al cioccolato bianco e matcha, per di più al profumo di cardamomo?

200 g biscotti Mac Vitie's Digestives (i miei preferiti)
60 g muesli croccante (o altri biscotti, o amaretti... fate voi!)
200 g cioccolato bianco
85 g margarina
60 g mandorle tagliate in grossi pezzi
3 cucchiai pistacchio tritato naturale (assolutamente aleatorio, io l'ho messo perché 1) il pistacchio tritato lo metto ovunque, last but not least la pizza di stasera su cui albergavano anche dei porcini; 2)dà un bel colore verde che non guasta al risultato finale; 3) avevo una scatoletta di pistacchio aperta :P)
3 bacche di cardamomo aperte (si usano i semini neri all'inerno delle bacche) (non so per il resto del mondo, ma per me trovare il cardamomo è stata un'epopea! Alla fine, ovviamente l'ho trovato al Peter's Tea House, ma a prezzi esorbitanti, come d'altronde il matcha)
3 cucchiaini matcha
zucchero a velo q.b.

Porre a "softenizzare" la margarina mettendola, ben fredda di frigo, in una ciotolina chiusa da un piattino. Azionare il microonde a velocità minima per una dozzina di secondi.
Sciogliere a bagnomaria la cioccolata con i tre cucchiaini di matcha setacciati, toglierla dal fuoco e, dopo qualche minuto, unirvi la margarina morbida. In un'altra ciotola, sbattere velocemente l'uovo per un minuto.
Mescolare assieme il composto al cioccolato con le uova, poi unire i biscotti sminuzzati, le mandorle a pezzetti, la polvere di pistacchio e i semini di cardamomo. Girare con un cucchiaio fino ad amalgamare il tutto.
La consistenza del composto dovrebbe esere piuttosto solida, insomma, non cremosa.
Stendere sul piano da lavoro un foglio di carta forno, mettervi sopra l'impasto e darvi la forma di un salame con le mani. Avvolgerlo nella carta forno, poi nella carta stagnola, e refrigerare per due ore. (Consigli su come formare il salame attinti dal bel sito GialloZafferano.)
Trascorso questo tempo (ma si può lasciare come faccio io anche tutta la notte in frigo), togliere il salame dai suoi involucri e rotolarlo nello zucchero a velo in un vassoio (personalmente, quello che mia madre usa sempre per impanare le cotolette :P). Se si vuole, creare un retina con dello spago e metterlo attorno al salame (fa tanto "rustico"!). Una bella etichetta finta, dei finti "nodini" alle estremità del salame e via! Strabuono! Se poi riuscite a convincere la vostra famiglia allarmata che il verde non è indice di muffa ma di raffinatezza gastronomica (:P), tanto di guadagnato! :)
Dimenticavo di dire che forse una di queste foto le ha fatte Mattia... Grazie!

Sablés Al Tè Matcha e Cioccolato Bianco

(questa foto c'è anche su Flickr ^_^)

Estremamente delicati e raffinati... Tutti da inzuppare in un buon latte tiepido (magari, perché no, pure quello al matcha)!
La ricetta dei sablés è di Cavoletto, con qualche ovvia variazione nella cottura dato il diverso spessore che ho voluto dare ai miei biscotti.

250 g farina
125 g burro (io margarina)
zucchero 125 g (io ho usato quello a velo)
1 uovo
4 cucchiaini di matcha
una manciata di pistacchi tostati e salati, tagliati a pezzetti
200 g cioccolato bianco
pistacchi tritati al naturale


Setacciare assieme farina, zucchero e matcha in una terrina. Unire i pistacchi salati e tagliati a pezzi. Aggiungere il burro ben freddo e tagliato a pezzettini, e lavorarlo velocemente con la punta delle dita in modo da non scaldarlo (come si fa per la pasta frolla). Impastare poi con l'uovo. Dare all'impasto una forma cilindrica, a salame (da qui l'idea di un Salame di Cioccolato Bianco e Tè Matcha), avvolgerlo nella pellicola e refrigerare per un paio d'ore.
Tagliare a fette di un centimetro circa (mi sono venuti 20 biscotti); disporre i tondini su una placca foderata di carta forno e scaldare a 180 gradi per un quarto d'ora. (I biscotti devono essere dorati ai lati.)
Far raffreddare su una gratella.
Sciogliere a bagnomaria la cioccolata, poi porla in un bicchiere dalla bocca larga, o in una ciotola dal fondo stretto (insomma, in qualche modo i biscotti devono poterci entrare e il livello della cioccolata deve raggiungere la metà dell'altezza di ogni biscotto).
Tuffare i biscotti nella cioccolata per metà, riporli nuovamente sulla gratella e infine spolverizzare con il pistacchio.
Lasciar raffreddare fuori dal frigo per due-tre ore.




Matcha, Magica Polvere Nipponica


Ebbene sì, anch'io ho ceduto... Ora che sono anch'io una foodblogger (e ciò è inconfutabilmente dimostrato dal fatto che, nel cercare su google "Rosmarina blog" il mio blog si trova al settimo posto della seconda pagina :P), e dovendo perciò cominciare a darmi un tono :P, non potevo non cedere alle lusinghe di un ingrediente che sembra un feticcio: il prezioso, profumato, provvidenziale matcha!
Dopo alcuni giorni dall'acquisto (i preziosi 40 g di cui sono in possesso provengono dal Peter's Tea House), effettuato ad un prezzo esorbitante, vado a farmi un giro nel blog di Cavoletto e leggo: "So che il matcha è caro, mi pare 7 euro per i 40 g da Castroni..." ...........da allora mi vergogno da morire del prezzo che la deliziosa Tea House mi ha spillato senza che battessi ciglio (e per forza, dopo mesi a leggere le virtù e i miracoli del matcha, mi ero quasi convinta che fosse fatto di smeraldi polverizzati!), quindi non lo riporto nemmeno.
Ma è alto.
Molto alto.
Consiglio quindi di non comprarlo (sempre se non avete,come non ce l'ho io, la fortuna di essere muniti di negozio Castroni nei paraggi)? Niente affatto! Il sapore di questo ingrediente ha addirittura superato le mie aspettative!
Be', per essere del tutto sincera: al primo "sniff", una volta aperta la scatoletta, l'altroieri, mi ha investita un odore fortissimo che mi sembrava di erba-tendente-paglia che... insomma, proprio non mi ha garbato! Dubbiosa, ho cominciato a mescolare gli ingredienti di questi biscotti, e ad ogni cucchiaino di tè che aggiungevo mi stupivo sempre di più, annusando a pieni polmoni: l'odore del matcha, mescolato agli altri ingredienti, era diventato squisito ed estremamente delicato! Ad analizzarlo razionalmente, era sempre quello: decisamente erba-tendente-paglia. Ma ora sapeva di eleganza, di raffinatezza, di cerimonie millenarie e di azuki...
E il giorno dopo, udite udite: aprendo la scatoletta e annusando il matcha, sapeva ancora di Giappone! I miracoli dell'Effetto Placebo...
Conclusione: sono già matcha-maniac! Nel giro di 36 ore ho già fatto due dolcetti col matcha, e da tre giorni ho continue folgorazioni su come potrei usarlo, su ricette strampalate, su abbinamenti azzardati, che devo subito appuntarmi da qualche parte-che spesso è un messaggio in bozze sul mio cellulare o una pagina del quaderno di matematica-come fanno gli scrittori con le illuminazioni improvvise. :)
Quindi lo ricomprerò, sicuro; ma stavolta, decisamente su e-bay :P. Che peraltro non ho mai usato. Come dire, sono un po' agli antipodi della mentalità tecnologica. Lei non piace a me e io non piaccio a lei. Chiamerò in soccorso amici e/o cugini!
Cosa non si fa per questa dolce polverina "color di foglia"! :)

Gateau Pistacchio e Cioccolato

ADORO il pistacchio!
L'unico problema è che "quassù" si trova in tutte le salse, tostato, salato, scorticato, essiccato, grattuggiato, caramellato...... In tutti i modi insomma, tranne nella sua veste più logica: quella di Pistacchio Al Naturale.
Quindi normalmente mi arrangio con il pistacchio già grattuggiato, che trovo all'Aliper.
Così è stato per questo dolce, fatto un mesetto fa e consacrato il giorno dopo ai miei famelici compagni. ;)
Ma ora i miei sono appena tornati da una visita pasquale dai parenti pieni zeppi di Pistacchi di Bronte Al-Na-Tu-Ra-Le... Cosa c'è di meglio? :D Bwahahah! Cosa inventarmi?? Mumble, mumble.... :/
Intanto, ecco la ricetta del Gateau! L'idea dolce-composto-da-uno-strato-al-cioccolato-e-da-uno-al-pistacchio viene da Chocolate&Zucchini, ma gli ingredienti sono inventati di sana pianta...


Parte Cioccolosa
15 g farina
200 g cioccolato fondente
4 uova
80 g zucchero di canna integrale (mascobado :D)
30 g cacao

Parte Pistacchiosa
3 uova
250 g pistacchio grattuggiato
30 g farina
70 g zucchero di canna integrale

Aggiunte a Discrezione Personale
gocce di cioccolato fondente
pistacchi salati e tostati (sii, i miei nemici facili da reperire nei supermercati padovani! Ma trovo che un po' di salato stia benissimo in questa torta e sui dolci in genere)



Montare le uova (tutte assieme) in uno sbattitore elettrico per un quarto d'ora (non di meno! Devono essere gonfissssime spumose e chiare). Nel frattempo fate sciogliere la cioccolata in un pentolino a bagnomaria, mescolando continuamente per evitare che si bruci, e poi toglierla dal fuoco.
Prendere dalle uova una metà più un paio di cucchiai (vorrebbe essere un metodo spudoratamente a-scientifico di separare 4 uova dal totale) e metterla in un recipiente.
Setacciarvi dentro la farina e il cacao e mescolare piano piano con una spatola di gomma. Aggiungere infine il cioccolato a filo, sempre mescolando con cautela.
Nel recipiente dove sono rimaste le 3 empiriche uova, setacciare la farina con la solita cautela, poi unirvi il pistacchio lentamente per non smontare il tutto.
In una teglia rettangolare di circa 17x20 cm foderata di carta forno (oppure, fate come me: imburratela e poi passateci sopra del cacao amaro... il dolce sarà più carino!) versate il composto al cioccolato (che è più "pesante"), spolverizzatelo con le gocce di cioccolato e con i pistacchi salati (interi o tagliati a pezzi, come si preferisce), coprire con il composto al pistacchio e finire con altre gocce ed altri pistacchi.
Infornate in foro caldo a 160 gradi per 35-40 minuti (fare la prova stecchino)!

Avvertenza: molto poco dolce, i gusti cioccolatosi e pistacchiosi sono decisamente fortissimi! Cosa che abbiamo adorato (la mia famiglia, i miei compagni, io :P). E' un gateau di carattere! Un dolce decisamente senza mezze misure! (Se non si è capito, mi ci ero anche un po' affezionata... lo so, sono strana!) Se si vuole un gusto più "perbene", consiglio di aumentare lo zucchero.

Il mio dolce di Pasqua: Torta di Mandorle, Cioccolato bianco e Fragoline


Era Pasqua, ed ero invitata a pranzo dai parenti del mio damo (:P), che mi avevano chiesto se potevo portare un dolce.
La sera prima con gli amici avevo tirato le tre, il tempo stringeva e il tutto cominciava a farsi preoccupante.
Così è nata questa torta scenografica ma in realtà velocissima, con una glassa che vorrebbe essere quella di una colomba (rimaniamo almeno in tema, tanto per convenzione) e il cui impasto si crede una sorta di pan di spagna.
Facillima! E piaciuta... E' piaciuta! :)

Torta alle Mandorle
Questa ricetta pandispagnosa l'ho trovata in un sito di cucina, ma nella fretta ho dimenticato di appuntarmi il nome.
150 g mandorle macinate finemente
50 g farina 00
6 uova
180 g zucchero semolato (diminuirei a 140)
50 g cioccolato bianco grattugiato

Separare albume e tuorli; montare i tuorli con lo zucchero per 8 minuti o più, fino a quando il domposto è BEN gonfio e molto chiaro. Ovviamente, usate una frusta elettrica o potrete dire addio al vostro braccio... ;)
Unite delicatamente la mandorla e la farina (ben setacciate) insieme alla cioccolata, con un cucchaio di legno. Montate a neve gli albumi aggiungere anche quelli, sempre con delicatezza.
Versate il tutto in una teglia di 24-26 cm di diametro (possibilmente a cerniera) foderata di carta forno. Se usate la teglia a cerniera, avrete un risultato esteticamente migliore se metterete un foglio di carta forno sul fondo dello stampo (chiudendovi poi sopra la cerniera e lasciandone i quattro angoli fuori) e se imburrerete e infarinerete invece i bordi dello stampo.
Che casino..... Spero di essermi spiegata! :P
Infornare a 180 gradi in forno già caldo.
Per le modalità di cottura e uscita dal forno, leggete qua sotto!

Glassa Pseudo-Colomba
1 albume
100 g zucchero a velo
50 g mandorle in granella (o più)
50 g cioccolato bianco tagliato a pezzetti (facoltativo)
una manciata di mandorle intere spellate (o con la buccia, a vostro gusto)
ho evitato di inserire la granella di zucchero, sempre presente nella glassa delle colombe, ma che io detesto...

Mescolare gli ingredienti in un mixer finché il composto non diventa "liquidoso".
Ora, la torta: dopo mezz'ora di cottura, se la superficie sembra abbastanza soda, aprire di 5 cm lo sportello del forno e atendere per un paio di minuti che esca il vapore. (Lasciate il forno acceso e chiudete subito lo sportello quando estrate il dolce.)
Estraete la torta, e spennellatene la supeficie con la glassa, mi raccomando, con estrema delicatezza (io per distribuire il composto ho usato il dorso di un cucchiaio, sfiorando appena la torta). Rimettete in forno e lasciate là per un quarto d'ora circa (è pronto quando uno stecchino infilato al centro del dolce ne esce pulito). Sfornare e poggiare il dolce, dopo averlo tolto dallo stampo, su una gratella, lasciando verso l'alto la parte glassata.

Mousse al Cioccolato Bianco, Philadelphia e Fragole
200 g cioccolato bianco
50 g margarina (usata solo perché era là in frigo che rompeva, inutilizzata... non è affatto fondamentale, omettete pure)
80 g philadelphia (anche questo facoltativo... ma a me piace da morire come lega col cioccolato bianco!! Yum)
mezzo bicchiere di latte (probabilmente mi è servito perché ho usato la margarina e il philadelphia, che sono ingredienti molto sodi)
200 ml panna vegetale (sono una fiera e impenitente consumatrice di panna vegetale Hoplà, priva di alcun rimorso! Qualunque cosa alleggerisca un po' va benissimo, per me! Poi, sinceramente, la trovo migliore di gusto alla panna naturale... che SA PROPRIO di pesante!)
300- 350 g fragoline di bosco

Sciogliere a bagnomaria la cioccolata, insieme a margarina, latte e 100 ml di panna.
Far raffreddare e, nel frattempo, montare con la frusta elettrica i restanti 100 ml di panna (unendovi un filo di latte scremato, come scritto sulla confezione). Unirla quindi al cioccolato, ormai freddato, con una spatola di gomma o simili.
Refrigerare per una mezz'ora.
A me è venuta una mousse piuttosto soda (sarebbe stata perfetta per dei bicchierini), e, visto che il suo destino era quello non di fare bella mostra di sé in un bicchiere, bensì di farcire una torta e di dover perciò essere abbastanza spatasciosa, molto semplicemente l'ho diluita con latte scremato finché la consistenza non è diventata bella soffice. Magari la prossima volta cercherò una soluzione più elegante.

E' il momento delle fragoline! Ma quanto belle sono? Io le ho prese in centro, nel mercato di Piazza delle Erbe, e, anche se costavano un occhio, non ho potuto dire di no al loro innocente rosseggiare dal bancone... Se non le trovate, usate delle fragole (anch'io le ho dovute incorporare, perché nel tragitto in tram mi sono fatta fuori una imbarazzante percentuale del mio acquisto :P), ma con le fragoline è tutta un'altra cosa... Il loro dolce sapore asprigno pare nato per fondersi con quello morbido e latticino del cioccolato bianco. Una goduria!
Allora! Facile facile: spezzettare le fragole e unirle alla mousse (se usate le fragoline, lasciatele invece intere!)
Ah: lasciate da parte una decina di fragoline per la decorazione del dolce.
A questo punto, piazzare in frigo!

Bagna
200 g zucchero semolato
mezzo bicchiere d'acqua
rum a piacere (io ho usato un abbondantissimo bicchierino-o forse due-di Rum des Antilles)

Sciogliere lo zucchero nell'acqua, portare a bollore girando continuamente e proseguire per pochi minuti, finché il cucchiaio nel girare incontri una debole resistenza.
Togliere dal fuoco, unire il rum (che volendo si può omettere o sostituire con latte o succhi di frutta) e mettere da parte

Composizione
Tagliare a metà la torta e mettere quella di sotto sul piatto su cui poi servirete il dolce.
Bagnarla abbondantemente con lo sciroppo per mezzo di un pennello (abundate abundate: il sapore del rum ci sta da dio!), scucchiaiate la mousse (me ne è avanzata una ciotolina). Adagiatevi sopra con attenzione la mezza torta glassata, e bagnate col rum anche la superficie del dolce.
Infine, prendere le fragoline lasciate da parte e, dopo aver creato sulla torta con una leggera pressione del pollice tanti piccoli incavi quante sono le fragole, infilatevi queste ultime.
Che carina, eh? :D
See you soon!


(la prima e la terza foto sono presenti anche su Flickr)

martedì 7 aprile 2009

Quadrotti al Caramello



Questa ricetta viene da un libro che adoro: Classici Moderni vol. II di Donna Hay.
Non so nemmeno quante volte ho fissato incantata le pagine su cui si susseguono foto di dolci dall'aria casalinga e al tempo stesso... come dire?... Sontuosa...

E' il primo libro di ricette che mi sono regalata, qualche mese fa, ed Elena può testimoniare quanto tempo quel pomeriggio abbiamo passato alla Feltrinelli mentre io mi tormentavo di fronte al dilemma: 28 euro o non 28 euro? E lei intanto pensava: Qua perdiamo l'autobus... E sicché mi incoraggiava con ferma convinzione: Prendilo! La qualità merita questo ed altro!!! :P

....e aveva ragione!


Base di Biscotto
135 g farina45 g farina di cocco
100 g zucchero di canna (il solito Muscobado)
125 g burro fuso (preferisco mettere 100 g olio vegetale)
aggiungerei un pizzico di sale
Ripieno al Caramello
125 g sciroppo di zucchero (ho usato il maple syrup)
125 g burro fuso (o, al solito, 100 g olio vegetale)
800 g latte condensato
...il sale lo aggiungerei anche qui, un pizzichino... trovo che esalti molto il gusto caramellato della crema!



Eccolo qua, il nostro maple syrup! Direttamente dall'Australia, col suo colorino ambrato e la rassicurante scritta sul tappo: 100% Naturally Organic... Un sapore molto dolce e liquoroso, gnam!

Copertura al Coccolato
180 g cioccolato fondente
3 cucchiaini olio vegetale

Mescolare in una terrina la farina, il cocco, lo zucchero, il pizzico di sale e il burro con un cucchiaio. Distribuite il composto così ottenuto in una teglia rettangolare di 20x30cm foderato di carta forno precedentemente bagnata e strizzata (in modo da non formare pieghe agli angoli). Dopo aver premuto la pasta sul fondo della teglia, cuocere in forno già caldo per circa una ventina di minuti (finché è dorato). Estrarre e lasciar raffreddare. Importante: non spegnere il forno, servirà ancora.
Passiamo al caramello: sprimacciare il latte condensato in un pentolino a bordi alti e aggiungervi l'olio e lo sciroppo. Cuocere su fuoco basso una decina di minuti, finché il composto si addensa e acquista leggermente colore.
Versare la crema (che profuma di paradiso...... tra parentesi) sulla base di biscotto e infilare in forno per 20 minuti, finché il caramello assume un deciso color dorato (io l'ho tenuto più di mezz'ora, sui 35 minuti; immagino dipenda dal forno). Sfornare.
Preparare la copertura sciogliendo il cioccolato in un pentolino a bagnomaria e aggiungervi l'olio mescolando bene. Lasciar raffreddare un minuto e versare sul dolce, fino a ricoprire il caramello.
Io ho dovuto spatolare per rendere la superficie (più o meno... più meno che più :P) liscia, ma magari avrete più fortuna non lasciando raffreddare troppo il cioccolato, come invece ho fatto io.

Ecco qua! Ora basta refrigerare il tutto. Quando il cioccolato si solidifica, è pronto da gustare (mi ci sono volute un paio d'ore).
Di certo non mi è venuta una bellezza (a Donna Hay invece sì, da ciò che mostra l'immagine del mio libro accanto a questa ricetta :P). E la foto soprastante testimonia..... Ma assicuro che era Buonissimo!! Mamma mia... Il dolce l'ho sfornato ieri sera, poco fa è sparito del tutto e ora mio fratello ha già le crisi di astinenza!! :)

domenica 5 aprile 2009

Dandelion Cookies, i.e. Cookies ai Fiori di Tarassaco


Dei biscotti fatti con dei fiori che nell'immaginario collettivo non sono altro che una pallida anticipazione di quelli che saranno poi i soffioni?!, ho pensato quando mi sono imbattuta in questa ricetta. Niente di più intrigante! Il mio giardino è pieno di denti di leone, così un bel giorno mi sono recata con il mio cestino nella parte di giardino dove il cane non può entrare e li ho raccolti tuttttti!
Con le foglie ci abbiamo mangiato per due giorni, dopo averle bollite ovviamente. E' una verdura amarognola per la quale personalmente non mi sento di sdilinquirmi, ma mescolata con dell'ottima ricotta di bufala che ci porta un amico dalla Campania il gusto amaro si bilancia e insomma... me la so magnata volentieri!
Arrivare ai petali belli puliti dentro ad una ciotolina, invece.... che incubo; io e mio fatello solo per pulire i fiori ci avremo messo mezz'ora! Vi consiglio di pulirli prima di lavarli, quando si bagnano si chiudono, i petali si appiccicano, un casino!!
Quante chiacchiere! Passiamo alla ricetta, che ho preso qui e di cui vi traduco le cups in grammi (ma che bontà! :P):

1 cup di petali di tarassaco - oh god, il peso in grammi non lo so... farei due dozzine di fiori, ma anche meno in mancanza
3/4 cup di zucchero bianco - 140 g
3/4 cup di zucchero di canna - altri 140 g (io ne ho messi 150 ca in tutto...... tra bianco e di canna)
3/4 cup margarina (burro se non si riscontrano problemi cardiovascolari in famiglia :P) - 345 g
1 uovo
2 1/4 cup avena - 170 g (secondo me troppa)
1 1/2 cup farina integrale - 160 g
3/4 cup noci sgusciate - non riporto la misura in grammi, non me la ricordo e in ogni caso erano troppe..... Io farei sui 40-50 g, poi va a gusti
3/4 cup uvetta - uvetta!!!!! Bleaaaah! ...non l'ho nemmeno pesata, non ce l'avrò neanche a casa...
mezzo cucchiaino bicarbonato
mezzo cucchiaino lievito (lo eliminerei)
mezza fialetta aroma alla vaniglia (toglierei anche questa)
una puntina di cannella
Solo Un Pizzico di sale (non errate come me :P)


Scaldare in una ciotolina chiusa da un piattino la margarina nel microonde a velocità minima finché non diventa cremoso (12-15 secondi) e lavorare in una ciotola con lo zucchero; aggiungere l'uovo e mescolate.
Raffinare per una ventina di secondi i fiocchi di avena nel mixer (si sprigionerà un profumino irresistibile per tutta la cucina..... aah), unirla alla farina, alla cannella, al sale, al bicarbonato, alle noci spezzettate e ai petali di tarassaco (il lievito eliminiamolo va').
Mescolate il composto cremoso con quello degli ingredienti secchi con un cucchiaio o con le mani (è più divertente!), avvolgete il composto nella pellicola e refrigerate per un po' (senza esagerare - vedi sopra).
A questo punto..... Togliere il composto dal frigo, suddividerlo in tante pallottoline (io ne avrò ottenute una ventina scarsa, un'infornata mi è bastata). Stendere su una teglia un foglio di carta forno e su questo disporre le palline ben schiacciate con le mani.
Infornate in forno già caldo a 190 gradi per circa 12 minuti (la ricetta dice 8-10 minuti; i bordi dei biscotti devono essere dorati). Sfornare (devono essere ancora morbidini, si induriscono dopo) su una gratella e lasciare raffreddare un quarto d'ora prima di pappare! :)

Sono buoni sono buoni; la stima che ho fatto del loro periodo di sopravvivenza è di circa una notte, e in famiglia siamo in 4! :)