domenica 24 ottobre 2010

Cupcakes con caramello, mela e nocciola caramellata (Paduan-roman way)






Come ho accennato nello scorso post, una settimana fa Elis è stata qui... E, be'... abbiamo cucinato questi cosini qui (più altri mille dolci!), assieme.
Cioè. Non solo. Abbiamo avuto 4 giorni intensissimi, durante i quali però non è stata scattata che UNA singola fotografia, ci credereste??! Entrambe munite di reflex e impazienti di usarle, alla fine non abbiamo mai avuto la forza di portarcele dietro (bisogna dire che Eli aveva uno zainoportareflex di ragguardevoli dimensioni e ancor più importante scomodità!! ;)) nelle nostre scorribande, preferendo imprimerci tutto nella memoria.
Cioè, io la mia città non avevo bisogno di imprimermela nella mente, dato che appena posso tra una lezione e l'altra vado a fare una scappata per le piazze, anche solo per mezz'ora, per respirarla appieno. Padova è una città di una bellezza dolce, non saprei come altro dire; è piena di deliziosi angoli medievali, di scorci che definirei romantici, di casette antiche tutte colorate, di piazzette adorabili. E poi c'è lui, il Prato della Valle, la piazza più grande d'Italia e indiscutibilmente uno dei luoghi più suggestivi della città. (Come avrete capito sono un'amante delle città, il che vale ovviamente non solo per la mia città ma per tutti i viaggi che mi capita di fare. Amo viverle e visitarle bene, con occhi sempre pieni di curiosità e stupore, e rimanere incantata dai viottoli, dalle chiesette, dai negozietti nascosti, dalle persone che si incontrano lungo il cammino...)
Io e i miei amici ci siamo messi d'impegno nel cercare di portare Elisa nei luoghi più tipici della città, che poi insomma non è mica grande quindi non è stato chissà che sforzo ;)
Quindi si è passeggiato, si è chiacchierato, si è uscite con gli amici in centro, si è uscite con gli amici in campagna "da noantri", si è cucinato assieme e il tempo è volato.
Avevo già conosciuto Eli a marzo all'incontro dei foodbloggers a Roma, ma averla a casa mia per metà settimana è stato ben diverso. E conoscere a fondo, dal vivo, la persona che sta dietro il blog... è semplicemente troppo bello. Soprattutto quando si scoprono passioni e pensieri comuni che vanno al di là della cucina, o quando si chiacchiera volentieri di qualsiasi cosa per ore.
E' stato veramente arricchente. Sono felicissima di averti fatto conoscere la mia vita vista "dall'altro lato", Eli. Ho guadagnato un'amica e sono finalmente riuscita a preparare i cupcakes al caramello! ;)
Già, veniamo a LORO. Una bella mattina di sabato, svegliateci come al solito con mooolta calma e fatta la colazione, siamo passate alla progettazione del nostro primo dolcetto assieme. Chiamati a raccolta Marc, Donna, Ilona e tutti gli altri, abbiamo elaborato la nostra strategia tutti assieme. Prima l'idea visiva, con un mio penoso disegnino; poi la discussione a partire da quello sull'abbinamento di gusti, di consistenze, di colori; infine la consultazione dei Maestri e l'elaborazione nostra personalissssima di dolcetti a metà tra quatre-quarts e tortine agli albumi, con la consistenza della pasta quasi come di un muffin.
Si capisce che è stato divertentissimo?
Da non dimenticare l'apporto in tutto ciò della mia amica Elena, che, venuta da noi per fare le sue tavole di architettura, si è ritrovata a sfogliare i miei libri di pasticceria, annuendo compostamente e scrivendomi in mille foglietti tutte le cose che le devo preparare e portare a Ferrara, dove frequenta l'università. Haha non ti arrabbiare Ele, ora lo dico: ci ha aiutate un sacco, pulendo e tagliando la mela e soprattutto, a cupcakes finiti, facendo le decorazioni più carine del mondo. Eh sì, quei deliziosi riccioli sono frutto della manina artistica della Ele, che con il coltellino a spatola ha modellato il frosting e poi disposto artisticamente le nocciole caramellate in diverse fogge. Brava! ;)
Ma il bello deve ancora venire: il giorno dopo aver preparato i cupcakes è venuto il momento della foto. Be', è stato un po' drammatico, dato che pioveva, e che il soggiorno in frigorifero di una notte aveva fatto sciogliere tutto il caramello delle decorazioni (maledetta umidità!!!!), ma direi che ce la siamo cavata comunque bene, soprattutto perché ci siamo scambiate i nostri personali consigli per la fotografia di food. Be', certo, siamo entrambe delle "neofite" ma ...ci divertiamo in ciò che facciamo!!
Ah, la deliziosa alzatina a due piani di un ancor più adorabile color lilla???? Regalo di Elis, ovviamente... Mi ha davvero letto nel pensiero, la desideravo da tantissimo ed eccola qui, bellissima!!
Insomma, io non vedo l'ora di leggere le impressioni di Eli sulla sua piccola vacanza e di vedere le sue foto... E, last but not least, ovviamente non vedo l'ora di approfittare dell'ospitalità della mia amica e andare a Roma per qualche giorno, città meravigliosa che ho davvero voglia di conoscere meglio! Appena possibile sarò da te.
Ecco, e infine, Eli, ancora grazie per queste bellissime giornate. Prendi uno dei nostri cupcakes qua sotto come mio personale omaggio ;))


CUPCAKES

180 g farina
2 tuorli e 1 albume
2 albumi (da montare)
2 cucchiaini e mezzo di lievito
100 g salsa caramello
40 g panna (o latte)
1 mela a pezzetti
1 pizzico di sale
130 g burro
130 g zucchero
Sbattere a mano il burro e le 2 uova con l'albume e con quasi tutto lo zucchero. Sciogliere la salsa caramello nella panna (o latte). Setacciare farina, sale e lievito. Tagliare a pezzetti piccoli la mela e metterla nel succo di limone per non farla ossidare. Aggiungere 1/3 di ingredienti secchi, 1/2 panna+salsa caramello, 1/3 secchi, 1/2 liquidi e l'ultimo terzo dei secchi. Aggiungere i pezzetti di mela. Montare i due albumi con il resto dello zucchero e unirli. Distribuire in ca. 18 pirottini e infornare in forno caldo a 180° per circa 20 minuti.



- 200 g zucchero - 2 cucchiai d'acqua - 20 cl de panna - 20 g burro
vaniglia
Fare caramello con zucchero e acqua. Far bollire la panna con la vaniglia. Togliere il caramello dal fuoco e scioglierci il burro, poi versarci la panna. Mescolare, rimettere sul fuoco e mescolare finché la salsa non diventa ben densa.
Usare 100 g di questa salsa per i dolcetti sopra, e 200 g per


IL FROSTING

365 g philadelphia
200 g salsa caramello
75 g burro
35 g zucchero a velo
In un mixer elettrico mescolare formaggio e zucchero. Aggiungere il burro morbido. Poi la salsa caramello. Montare per un paio di minuti e poi spalmare con un cucchiaio su ogni cupcake. Terminare con delle nocciole caramellate (croccante di nocciole) poi fatte a pezzetti.

lunedì 18 ottobre 2010

Cupcakes Fuxia per la Campagna Nastrorosa


E' mai stato scritto un post più telegrafico di questo?
Lasciatemi dire, io non credo.

Passo giusto il tempo di unirmi alla voce donnesca della Campagna Nastrorosa 2010 con questi fuxissimi cupcakes alla lavanda. Ci tenevo molto, così ho ritagliato un attimino dallo studio di stasera.
La ricetta non riesco proprio a trascriverla oggi: lo farò appena possibile perché sono De-Li-Zio-Si.

Solo un'altra cosa: ho appena passato 3 giorni e 3/4 veramente bellissimi con una carinissima foodblogger e presto ne farò un resoconto dettagliato! Ma chi è, ma chi non è, ma chi sarà!?!!
E' lei, la dolcissima Elis! Abbiamo passeggiato per Padova, abbiamo cucinato (troppi!? ;P) dolci, abbiamo chiacchierato, abbiamo visto film... Veramente una mezza settimana piacevolissima: grazie, Elis! Appena possibile verrò a trovarti a Roma; sono golosa di nuove strade, nuovi cibi, nuove conoscenze :)

Amici, vi lascio, purtroppo; ma presto sarò di ritorno, probabilmente questo weekend. Buona settimana a tutti, e date un'occhiata al sito di Nastrorosa, mi raccomando!

giovedì 16 settembre 2010

Prova prova: Focaccia dolce con matcha e frutti di bosco






Si avvicina il World Bread Day e anch'io faccio le prove.
In questa focaccia ho messo un po' d'estate [i frutti di bosco], qualche grammo d'inverno [la coccolosità tipica della focaccia], italianità quanto basta [ribadisco, è una focaccia! :)], un pizzico d'oriente [il matcha], per finire con quel che di dolce e raffinato che gli dà lo zucchero caramellato in superficie, nonostante l'aspetto rustico di questo pane.

La ricetta è di Sandra, l'ho liberamente modificata per renderla dolce e, be', matchosa.

Mi sa che è la prima volta che la mia PIMMY 2^1/2 entra in scena su Rosmarina, eh?!! E' la mia cara e vispa bimba di circa 6 mesi e la amo tanto. A dir la verità è più papà che le sta dietro, sfornando pane delizioso ogni due giorni. Io, lo devo ammettere, sono ancora troppo irresponsabile e frivola per diventare mamma a tempo pieno ;P Ma ogni tanto la uso anch'io questa brava pastina. Come vedete le ho anche dato un nome: da Pasta Madre ho preso le iniziali e le ho fuse in Pimmy. L'appellativo 2^1/2 è dovuto a, ehm, vari tentativi falliti di pasta madre, fino a che non è arrivata LEI, la seconda e mezzo.

Vi lascio con la ricetta e un bacione: ora devo proprio reimmergermi nello studio (ah, a proposito... Quell'esame su cui volevo stendere un velo pietoso nell'ultimo post, ecco, non era così tanto da stenderci un velo pietoso, alla fine ;))))


Focaccia dolce al matcha e frutti di bosco

150 g farina 0
150 g farina 00
2 cucchiai matcha
100 g zucchero (la prossima volta farei 150)
150 g pasta madre
180 g acqua
sale
2 dita di bicchiere di olio di semi
frutti di bosco (ca. 100 g)
zucchero semolato q.b.

Scaldare l'acqua nel microonde finché diventa tiepida, scioglierci la pasta madre (e rinfrescare quella che resta). Aggiungere la farina setacciata assieme al matcha, lo zucchero e poi il sale, quando la pasta madre è sciolta. Aggiungere l'olio.
Impastare finché la pasta non è ben morbida ma non troppo umida.
Ungere con dell'olio un recipiente, metterci l'impasto, coprirlo con un canovaccio umido e una coperta e far lievitare circa 5-6 ore, o comunque fino al raddoppio.
Foderare con carta forno una teglia non troppo grande e stenderci l'impasto. Coprire sempre col canovaccio umido e la coperta e far lievitare altre 3 ore.
Porre sul fondo del forno un pentolino resistente al calore e scaldare il forno statico a 200°.
Versare i frutti di bosco sopra all'impasto della focaccia, premendo leggermente per farli infossare. Spolverare la superficie della focaccia con due cucchiai circa di zucchero semolato.
Scaldare una tazza d'acqua nel microonde finché non è bollente.
Aprire la porta del forno, versare l'acqua bollente nel pentolino, infornare la focaccia e lasciar cuocere circa 20 minuti.
Eliminare il pentolino con l'acqua (facendo ovviamente attenzione a non scottarsi) e lasciar cuocere finché la superficie non è leggermente dorata.

venerdì 10 settembre 2010

L'autunno alle porte: fichi al miele


Alla fine credo che l'autunno sia la mia stagione preferita.
Ci ho riflettuto in questi giorni, e, sì, direi che per molti versi questo periodo dell'anno non ha rivali.
Settembre e ottobre sono mesi tenui, tiepidi, generosi.
L'aria è tersa e mite, c'è quella sensazione di attesa per un inverno ricco di avvenimenti, avvinta irrimediabilmente, seppur anacronisticamente, alla nostalgia, quasi alla saudade verso un'estate che dolcemente sta morendo.
Ecco, dolcezza: la dolcezza impregna l'aria, dà anima a quel venticello gentile che spesso soffia e rinfresca l'aria, di dolcezza è intrisa la terra che regala frutti meravigliosi, commoventi, pieni di gusto e di profumo.
Tutto sembra più lento e meditabondo, si fanno i conti con quello che si è fatto (o NON si è fatto, come nel mio caso :P) negli sgargianti e scanzonati mesi estivi; precisamente, ci si raccoglie, si fanno programmi per ciò che verrà, il che spazia da fare uno schema di studio intensissimo fino a fine settembre a girare per i mercatini di Piazza delle erbe a comprare calzettoni di lana naturale non trattata per l'inverno.
Ah, le piazze del centro nelle mattine di settembre: esiste qualcosa di più semplice, di più naturale, di più perfetto? Decine di persone che chiacchierano a mezza voce e vanno dal Pedrocchi a Piazza delle erbe, che passano sotto alla galleria delle carni per arrivare a Piazza dei frutti e magari fermarsi a comprare marmellate biologiche Ai due catini d'oro, che arrivano a Piazza dei signori carichi di borsette piene di frutta coloratissima e si concedono una pausa sui gradini della Loggia della gran guardia.
Quelle mattine in cui alle 8 è freddissimo e alle 11 muori dal caldo, e per le piazze puoi trovare gente con maglioncini e giacchette (io!!!!) accanto ad altri in canottiera.
Quelle mattine in cui dopo un'esame (sui cui stendiamo un velo pietoso, grazie), vai a rilassarti con una passeggiata in centro per far sbollire il mal di testa lancinante tipico del post-prova, e ti ritrovi quasi commossa, ad occhi spalancati, ad ammirare un cestino di porcini grossi quanto una mano e ancora sporchi di terra e saturi del suo odore, che giacciono pasciuti e compiaciuti accanto ad una arancionissima raccolta di zucche vanesie, in una qualsiasi bancarella di Piazza dei frutti.
Quelle mattine in cui ti rendi conto che l'autunno ci riempie di doni meravigliosi, come appunto zucche, porcini, finferli, fichi neri, uva pizzutella, le ultime dolcissime pesche, qualche mirtillo recidivo seppur sempre più ammaccato.
Questa è poesia. Se vi sentite giù di corda, una passeggiata nel centro di Padova alle 10 di una mattina di settembre vi farà tornare il sorriso. Un sorriso mite e quasi nascosto, come è la bellezza di questa stagione.

Insomma, tutti questi frutti della terra bisogna inaugurarli, e poi ci sono gli ultimi fichi bianchi primaticci che mio papà raccoglie ogni anno da un albero qua in campagna dalle nostre parti.
Se volete celebrare l'inizio di questa stagione meravigliosa,

incidete a croce due fichi, mettete in ogni spicchio un po' di caprino fresco, versate a filo miele a vostro gusto, spezzettate qualche mandorla e unitela al tutto, sistemando i fichi in una terrina. Accendete il grill del forno a 220 gradi e fate dorare per dieci minuti, un quarto d'ora.

*EDIT* Ho pensato che questi "dolcetti" semplicissimi possono fare la loro figura anche come antipasto, perché no. Il connubio di miele e formaggio non è la ricetta della felicità per un perfetto finger food? :) Mettere un solo fico in una tazzina da caffè carina (tipo quella in questa foto dove ho messo il miele! Carina eh??!), preparandone una decina e infilando una forchettina di legno in ogni tazzina.

venerdì 3 settembre 2010

Crostatine estive: di che gusto siete?






Ricordatevi bene questo link. Imparatelo a memoria.
Perché ho idea che questo gelato lo rifarete mille volte, finché una parvenza di estate permane.

Leggerlo su Labna, sfrecciare a comprare gli ingredienti (era tra l'altro la prima volta che assaggiavo gli Oreo!) e produrre il gelato ha occupato non più di un'ora totale.

A colpirmi erano state le parole di Jasmine: "Io vorrei che foste tutti qui per assaggiarlo, il gelato agli Oreo, amici lettori. Praticamente sono commossa per quanto è buono, non so come spiegare!! [...] Adesso che sapete come fare il gelato agli Oreo… fatelo. Veramente. Vi cambierà la giornata, lo giuro. Io ne ho appena mangiata la milionesima cucchiaiata e… niente, sono sopraffatta dalla felicità, non so che altro dire!!".

Di Jasmine di certo non si può dire che sia una ragazza che parla a vanvera - ero sicura che le sue parole fossero pensate e assolutamente aderenti alla realtà.
E poi, c'è da dire, delle ricette sue e di Manuel mi fido ormai ad occhi chiusi! Devo dire che sto sviluppando una monomania preoccupante per il loro blog: faccio e rifaccio le loro ricette da vari mesi ormai, e ogni volta che ne esce una nuova la trovo sempre così originale e ben presentata che non vedo l'ora di provarla.
Non ho mai reso noto il mio assoluto entusiasmo per questi due talentuosi giovini (che ho avuto il piacere di conoscere dal vivo - simpaticissimi! - all'incontro foodblogger a Roma il marzo scorsosul mio blog perché solitamente mi limito ad applicare scrupolosamente i loro dettami e a riprodurre le ricette così come vengono presentate. E non troverei stimolante ripostare una ricetta identica alla loro (cerco di farlo il meno possibile; come vedete, cerco sempre di mettere del mio in ciò che posto).

Ma stavolta era diverso: mi vedevo in mente una crostatina quadrata al cacao (non ho gli stampi quadrati accidenti!, quindi questo aspetto è stato purtroppo accantonato) con le ganaches bianca e nera dentro - ovvero, base di biscotto + crema bianca a simulare gli Oreo. Crema fondente tanto per arricchire un po' :D

E quindi eccole. Me ne sono venute due. Ma di pasta di base ne avevo chili, così ho fatto quintali di biscotti e altre 3 crostatine combinando ciò che avevo a casa. Sono venuti fuori dei piccoli, deliziosi inni all'estate che se ne sta andando.

Variante #1: Velo di lemon curd; ganache fondente; lamponi freschi DEL MIO GIARDINO :DDDDDD

Variante #2: Crema di pistacchi del bar Turrisi a Castelmola; ganache fondente; pistacchi in granella

Variante #3: Lemon curd alla banana e zenzero, frutta fresca

Che gusto vi piace di più? Per riprendere il titolo del post: di che gusto siete? :P
O preferite, come me, prepararle tutte?
In ogni caso credo avanzerà della pasta. Quindi: biscotti, biscotti, biscotti :) Possibilmente piccolini, mi ispirano di più! A 150 gradi per circa 10-15 minuti.


Pasta frolla al cacao

250 g burro freddo
160 g zucchero a velo
2 uova+4 tuorli
450 g farina
100 g cacao
sale
1 bacca di vaniglia (i semini ottenuti aprendole a metà e raschiandole con il coltello)
150 g gocce di cioccolato

Mescolare il burro morbido con lo zucchero e le uova. Aggiungere gli ingredienti secchi, mescolare velocemente finché non si amalgamano con gli altri, avvolgere subito nella pellicola e refrigerare per mezz'ora. Stendere la pasta sottile, ritagliare dei cerchi e porre negli stampini imburrati e infarinati. Refrigerare di nuovo mezz'ora, poi cuocere coperti di carta forno e fagioli secchi a 180 gradi per 15 minuti; rimuovere carta forno e legumi e cuocere ancora per 15 minuti.



CROSTATINE OREO CON GELATO SEMPRE OREO :)

2 basi di frolla cotte
ganache al cioccolato bianco*
ganache al cioccolato fondente*

*Ganache al cioccolato bianco
60 g cioccolato bianco
poco latte
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato, aggiungere un goccio di latte e mescolare sempre a bagnomaria.

*Ganache al cioccolato fondente
165 g cioccolato fondente
60 g burro
1 tuorlo
Sciogliere tutto a bagnomaria.

Versare un velo di ganache al cioccolato bianco, poi riempire tutto con ganache al cioccolato fondente.
Far freddare FUORI dal frigo un paio d'ore.
Mettere due palline di gelato sopra la crostatina e completare con un biscottino Oreo.



CROSTATINE LEMON CURD, GANACHE FONDENTE E LAMPONI
1 base di frolla cotta
1 velo di lemon curd
ganache fondente (descritta qua sopra)
lamponi

Spalmare un velo di lemon curd sul fondo della crostatina, versarci la ganache fondente e decorare con i lamponi.



CROSTATINE PISTACCHIO E FONDENTE
1 base frolla cotta
crema di pistacchio
ganache fondente
pistachci sbriciolati

Mettere un po' di crema di pistacchio; poi la ganache e variegare con una forchetta. Decorare con pistacchi sbrriciolati.



CROSTATINE LEMON CURD ALLA BANANA E ZENZERO CON FRUTTA FRESCA
1 base frolla cotta
lemon curd alla banana e zenzero*
frutta fresca

*Lemon curd alla banana e zenzero
100 g lemon curd
50 g banana
5 cucchiaini amido
12 g albume
zenzero fresco grattugiato
Frullare tutto, versare in un pentolino e scaldare a fuoco basso fino ad ebollizione e addensamento.

Versare la crema nella crostatina, decorare con la frutta fresca estiva che avete in casa.

lunedì 30 agosto 2010

Torna Rosmarina... Tiramisu cupcakes


Salve a tutti!

Be', non è facile da spiegare questa assenza che a molti che mi seguono sarà sembrato un abbandono totale del blog.
In realtà, al blog pensavo spesso, e mi mancava molto, ma non riuscivo a coinciliarlo con le molte altre cose. Prima gli esami, durati fino alla fine di luglio, che hanno risucchiato tutte le mie energie.
Finiti gli esami, il rilassamento è stato così totale che non avevo proprio la forza di dedicarmi a qualcosa che non fosse leggere, uscire con gli amici, cercare (senza successo........) un lavoro scorrazzando per il paese con il mio fido motorino (c'è da dire che l'infido "in un giorno di pioggia" mi ha fatta scivolare in una rotonda e il mio avambraccio ne porta ancora i segni!), preparare e mangiare gelati, andare in giro, fare foto (quasi mai di dolci)... insomma, spassarmela.

(Piccola parentesi: in mezzo a tutta questa gioia c'è un tasto dolente: pochi giorni fa ho scoperto che una mia foto è stata usata - senza il mio permesso - in questo sito. Anzi, controllate che non ce ne siano anche di vostre, amici foodbloggers. Ho scritto alla redazione chiedendogli di toglierla, ma non ho ricevuto risposte. Che vergogna; ancora una volta qualcuno, cercando di fare il furbo e soprattutto di fare poca fatica, si è appropriato di qualcosa che non gli apparteneva, senza avere la coerenza di chiedere a chi ha faticato dietro a quella foto. Rinnovo l'invito a unirci tutti alla lotta contro il plagio nei blog. Non perché abbia colpito me nello specifico, ma perché può capitare a tutti, ed è un atto veramente meschino.)

Ok, plagi a parte e tornando al discorso di prima, credo che questa lunga pausa mi sia servita; l'anno scorso è stato molto pesante per me, e l'ingresso all'università piuttosto traumatico. Immagino fosse per questo che, già da mesi prima dell'abbandono totale di maggio, non riuscissi a tenere un buon ritmo di pubblicazioni di post. Da settembre mi aspettano molte novità che non vedo l'ora di affrontare con nuovo entusiasmo, tra cui una valanga (vabbe', 3, ma insomma!) di esami all'università, un viaggio di 8 giorni a Londra con 3 amiche (ah, se avete indirizzi di appartamenti/ostelli a BUONISSIMO prezzo e affidabili, please lasciate il link nei commenti! Grazie!!), e infine il più eccitante, il trasferimento di Rosmarina con baracca e burattini a Padova QUASI centro.
Insomma: con la rinnovata routine che mi aspetta a brevissimo darò una ventata di dolci novità al blog.

Spero che continuerete a seguire questa discontinua Rosmarina, che però, vi assicuro, quando inforna, fotografa, assaggia, posta, lo fa con tutto l'entusiasmo e il cuore che riesce a metterci, e credo che questo lo si possa percepire :) Grazie a tutti quelli che leggeranno questo post, perché è per voi che scrivo (e faccio tutte le altre cose descritte dai verbi qua sopra).

Finito con le smancerie!

Questi sono i cupcakes che ho preparato per il mio ventesimo compleanno (NON PIU' UNA TEENAGER!), qualche settimana fa. La platea giudicante ne è stata piuttosto entusiasta; molti tra loro sono giunti a fare il tris (per fortuna ne avevo fatti una quarantina).
Non sarà un segreto per chi mi conosce la mia fascinazione per la bakery anglosassone; ecco perché ho tentato di trasportare il classicissimo, italianissimo e, se devo essere sincera, banalottissimo tiramisù in una versione più accattivante. Il risultato mi ha soddisfatta molto di più di quanto faccia di solito la buona vecchia fetta di tiramisù grondante tuorli.

Ho proceduto come segue.

1- Cupcake base al caffè con latte
2- Bagna al caffelatte con un goccio di rum
3- Ganache al cioccolato fondente e caffè
4- Topping al mascarpone con tartufo di cioccolato bianco e caffè
5- Decorazione con chicchi di caffè immersi nel cioccolato fondente (il mio pusher di fiducia mi ha passato sottobanco dei buonissimi freschissimi e croccantissimi chicchi di caffè. Se ne avete, provate ad utilizzarli anche per aromatizzare le vostre panne cotte o creme pasticcere!)

La mia ingrata platea, dopo essersi strafogata di cupcakes, con ancora gli sbaffi di mascarpone sulle labbra, ha insistito che i detti cupcakes fossero pesantissimi. Causa topping. Io continuo a dire: dovreste ringraziarmi per non cedere alla tentazione di fare una semplicissima crema al burro (ingredienti: burro, zucchero) all'americana!!!!!! Il bello è che a queste mie parola è addirittura venuta fuori una bizzarra discussione che verteva sul seguente tema: "E' più pesante e calorico il burro o il mascarpone?" (tra l'altro, il mascarpone in questa ricetta è anche tagliato con la ganache tartufata!) Ma voglio ddi'?? :P
Il mio topping al mascarpone e tartufo bianco non sarà l'inno alla leggerezza, ma è un buon compromesso per non passare all'estremo opposto di sciorinare un ciuffo di panna montata sulla capocchia di ogni dolcetto e morta lì. No, sono estremamente orgogliosa del mio topping. Anzi, provatelo, tutti alla festa ne hanno mangiato a cucchiaiate direttamente dalla ciotola degli avanzi.

Casomai, ciò che stonava ed era davvero eccessivamente burroso era il cupcake stesso, la base, la tortina. E' una ricetta di Cupcake Bakeshop, blog che adoro, pieno di idee straordinarie. Ma questa ricetta non mi ha molto soddisfatta.
La prossima volta userei la ricetta di Wendy, semplicemente fantastica, deliziosa, incredibile, commovente, gustosissima. L'ho già provata e vi assicuro che di questi cupcakes di Wendy ne mangerei una trentina!
L'unica cosa, ricordate che bisogna dimezzare la dose di caffè, e sostituirne metà con latte, perché il nostro caffè è immensamente più forte del loro e se usate la dose intera vi verrà fuori un dolce squisitissimo (adoro i dolci al caffè!) ma che con una sola briciola vi farà andare in fibrillazione per ore :P

Anche nella ricetta di Chockylit che ho usato per questi cupcakes e che ora vi trascrivo ho dimezzato il caffè. Vi riporto le dosi "rivedute e corrette".



TIRAMISU CUPCAKES


Cupcakes al caffè

(vi trascrivo le dosi x 2 per avere una maxi infornata - circa 36 cupcakes medi - come me)

(-tutti gli ingredienti devono, come sempre, essere a temperatura ambiente, mai freddi di frigo-)

400 g burro morbido (troppoooooooooooo!!)
760 g zucchero semolato (troppo anche questo!! Taglierei tranquillamente a 600)
8 uova a temperatura ambiente
770 g farina 00
3 cucchiaini lievito per dolci istantaneo
1/4 cucchiaino di sale
180 ml caffè espresso
290 ml latte
2 cucchiaini caffè solubile (anche 2 cucchiai secondo me)
2 tappi rum (mia aggiunta)
150 g gocce di cioccolato (mia aggiunta)

Accendere il forno a 175 gradi, statico.
Sbattere il burro con le fruste elettriche per 30 secondi.
Aggiungere lo zucchero e sbattere 3 minuti.
Aggiungere le uova una alla volta, battendo per 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolare in una grande ciotola farina, lievito, sale.
Misurare latte e caffè.
Aggiungere 1/4 degli ingredienti secchi al mix di zucchero, burro e uova e sbattere con le fruste elettriche finché non vengono assorbiti.
Aggiungere 1/3 degli ingredienti liquidi, poi di nuovo un quarto degli ingredienti secchi, e così via, terminando con gli ingredienti secchi.
Unire il caffè solubile e le gocce di cioccolato e dare un'ultima mescolata.

Usando un affare per fare le palline di gelato, mettere l'impasto negli stampini dei cupcakes (i miei bellissimi stampini li ho trovati a Parigi da Mora, dove ho passato un'intero pomeriggio in estati questo Natale) fino a riempirli per poco più di metà, quasi tre quarti dell'altezza.
Cuocere per 22-25 minuti finché uno stecchino infilato al centro di un cupcake non viene fuori pulito.

Mettere a freddare su una gratella da pasticceria. Una volta che sono ben freddi, tagliare le eventuali parti in eccesso (che fuoriescono dallo stampino) e metterle da parte per magnarsele in un secondo momento, magari pucciate nel latte della colazione.


Bagna caffelatte e rum

Preparare una caffettiera piccola, mescolare il caffè con il doppio del suo peso in latte, zuccherare a piacere, aggiungere un tappo di rum e scaldare sul fuoco finché bolle. Poi spennellare i cupcakes con la bagna (non troppo, solo un po' in superficie).



Ganache al caffè e cioccolato fondente

500 g cioccolato fondente tagliato a pezzetti
250 g panna liquida fresca
1 cucchiaio caffè solubile

Setacciare il caffè nella panna mescolando continuamente per non formare grumi.
Scaldare la panna in un pentolino (o al microonde) fin quasi al bollore, quindi versarla su una grande ciotola in cui avrete già posto il cioccolato a pezzetti. Mescolare finché il tutto non si amalgama e il cioccolato non è completamente sciolto.

Far freddare una mezz'ora. Quando non è più caldo, ma ancora non solidificato, versare la ganache sopra ogni cupcake fino a riempire gli stampini fino all'orlo (senza trasbordare!).


Topping mascarpone e caffè con tartufo di cioccolato bianco

[Le dosi sono eccessive, ma non saprei darvi quelle esatte. Con gli avanzi potete ingegnarvi a creare un altro dolce :) Io ad esempio ho fatto una base di biscotto di frolla croccante alle nocciole in uno stampo di circa 24 cm, l'ho spennellato di caffè; poi ho preparato una crema mou con circa 200 g di zucchero fatto caramellare e mescolato a 100 ml di panna bollente, rimettendo poi tutto sul fuoco a condensare; quando la crema si è freddata, l'ho stesa sul biscotto, poi ci ho spalmato sopra questa ganache, e infine ho coperto tutto con un sottile strato di cioccolato fondente. Ho tagliato il tutto a pezzettini minussssssssssssssssssscoli e ho regalato il dolce a un'amica :)) ]

1 kg di mascarpone
1 kg cioccolato bianco
400 ml panna liquida fresca
4 cucchiai ca. caffè solubile

Spezzettare il cioccolato bianco in una ciotola. Scaldare fin quasi al bollore la panna (in cui precedentemente avrete sciolto il caffè) sul fornello o al microonde. Versare la panna sul cioccolato bianco finché quest'ultimo si scioglie del tutto. Aspettare che il composto freddi e mescolare con il mascarpone. Vi conviene usare le fruste elettriche.

Il composto deve avere una buona consistenza: se è troppo solido aggiungere un filo di latte freddo, se troppo liquido aggiungere mascarpone. Il colore dev'essere quello in foto (se vi piace, ovvio; se per voi è troppo chiaro, aggiungere caffè solubile e mescolare a lungo con le fruste elettriche finché non si scioglie).
Quando la consistenza è quella di una buona crema al burro e il composto si può versare da una sac à poche senza che coli ovunque, riempire una sac à poche (con una bocchetta tonda e larga di 1 cm) e versarlo sui cupcakes.



Decorazione

caffè solubile
chicchi di caffè (il numero dei cupcakes)
cioccolato fondente (circa 50 g, o forse più)

Sciogliere il cioccolato fondente (su un pentolino a bagnomaria o su un piatto nel microonde, facendo attenzione in questo caso che non si bruci). Immergerci i chicchi uno a uno e farli freddare su un foglio di carta forno.

Usando un setaccio "spargizuccheroavelo", spargere un pizzico di caffè solubile su ogni cupcake; infine completare la decorazione con un chicco di caffè al cioccolato fondente su ciascun dolcetto.



Visto che domani c'è un altro compleanno, dedico questi cupcakes ad un'amica speciale, che non ho mai visto dal vivo ma che da oltre un anno mi è vicina. Ci capiamo sempre al volo, ridiamo (ognuna davanti al proprio schermo del computer :D), sperimentiamo ricette assieme nottetempo a distanza, ci confidiamo. Manca solo di vederci e abbracciarci, cara Manu... Sperando di poterlo fare quanto prima. Sìììì, è lei, la meravigliosa FIORDIVANILLA!!!!! Auguri, amica mia! Condivido con te i miei dolcetti. Prepara queste squisitezze e assaggiane una. Sono proprio speciali, come una certa foodblogger che ha visto due sue ricette pubblicate sul numero di questo mese della rivista "A tavola". Un bacione grande, e scusa l'anticipo con cui ti faccio questo augurio, ma non vedo l'ora di postare di nuovo!!!!! Di sicuro tu capisci, essendo foodblogger, e che foodblogger :) Evviva le amicizie che ho instaurato grazie a questo mio piccolo spazio!


domenica 9 maggio 2010

Auguri, mamme





Eccomi, alfine (bella parola antiquata!). Sono così contenta di essere di nuovo qui! E ho tantisssime ricette che da mesi aspettano di essere condivise.
Ma partiamo da oggi: la festa della mamma!

Allora, molti figli sbuffano al pensiero di tutte queste feste dedicate ai genitori, che giudicano, al pari di San Valentino, Halloween & Co., puramente dettate dal consumismo più bieco. Durante questi giorni, le cartolerie si sfregano le mani al pensiero di quanti biglietti di auguri venderanno, e al pari i fiorai se la ridono della grossa vendendo centinaia di mazzi inutilmente costosi.
Certo, questo aspetto è alquanto spiacevole, ma sinceramente non me la sento di condannare in toto queste feste. In primo luogo, permettono a giovani figlie pasticcere di "improvare" le loro abilità con torte complesse; e poi, insomma, che discorso è quello secondo cui "Ogni giorno bisognerebbe dedicarsi al compagno/papà/alla mamma/alle donne/..."? Insomma, ok, sta in piedi, ma... che male c'è nell'avere un giorno speciale in cui tu, mamma, ricevi piccoli segni di affetto dai figli che tanto hai faticato ad allevare evitando per quanto possibile che mangiassero insetti, infilassero le dita nelle prese o cadessero dai pattini?

Ecco, e visto che la mia mamma ha evitato almeno due degli inconvenienti sopra elencati (purtroppo per il terzo nulla ha potuto e a sette anni sono caduta come una pera sul mignolo, con conseguente ingessatura di tutto l'avambraccio - perché, poi, al pronto soccorso per un mignolo slogato mi abbiano fasciato un intero braccio impedendomi nei movimenti per almeno un mese proprio quando cadeva il primo campo scout della mia vita, questo non fu mai dato saperlo), direi che ha svolto egregiamente il suo dovere, condito anche con molto affetto e tenerezza - spesso sfocianti in un'apprensione un tantino asfissiante, ma insomma, matri sisciliana è.
Per questo dico che la mia mamma, che, oltre ad essere tale, è una battagliera sindacalista, un'abile oratrice e una femminista sfegatata (e per tutti questi motivi merita tutto il mio orgoglio), meritava decisamente una immnesa tortazza fatta con tutto l'ammmore filiale che può contenere il mio cuoricino.

Conveniamo tutti, in famiglia, che questo amore sia molto, dato che a questa torta ho lavorato all'incirca 24 ore in tutto. Compresa stanotte. Certo, ora per il sonno capisco a stento ciò che scrivo, ma non mi devo lamentare troppo. Come qualcuno di voi, ad esempio Manu e Ele, sanno, io ADORO cucinare di notte! Nessuno tra i piedi in cucina, che sogno!
Ovvio che poi vengono fuori i disastri, come ora spiegherò, ma vale la pena per pasticciare una torta speciale.

Allora, il momento dei ringraziamenti: ovviamente la mamma mia, destinataria del dono che ha già ricevuto, spolverato e apprezzato; ti voglio bene!
poi mio papà, che appena vado in panico perché mi accorgo che mi manca un ingrediente fondamentale per andare avanti corre fuori a comprarmelo (mi vizia? Un po'!! :P), e che nel caso specifico si è catapultato a comprarmi il vassoio per la torta e due tavolette di cioccolato bianco di sabato pomeriggio in mezzo alla calca;
e infine VOI, amiche mie di blog, che ho tormentato via chat di Facebook a causa della mousse di questa torta, che rischiava senza il vostro aiuto di trasformarsi in una suola da scarpe!! Jul, Fiordilatte, Manu che mi ascolta sempre e appena può risponde anche se è piena di lavoro (le ho scritto qualcosa come 3 mail in cui le descrivevo il mio progetto di torta in tutti i più minuziosi dettagli :D), Valentina (gentilissimaaaaa!), e infine Ele!
Qual era il problema? La mousse cheesecake. Essendomela inventata di sana pianta e non avendo idea della dose di gelatina necessaria, ho fatto un po' a casaccio (sono una frana. Spannometria in pasticceria maiiii vero Ele??); ho chiesto poi consiglio a Valentina, che giustamente mi ha detto di aumentare UN PO' le dosi. Io le ho raddoppiate.
Impanicata, ho cominciato a scrivere a Jul, Fiordilatte e Ele per ricevere consiglio.
Giada povera doveva uscire, ma si è prodigata comunque in utili consigli (GRAZIE). E Jul, ri-povera, era in cucina a cucinare a sua volta e non poteva vedere i miei sos!! :)) (Una volta che l'incubo è finito, la mascotte - che sarei poi io - l'ha informata dettagliatamente dei fatti).
Ele infine mi è subito venuta in soccorso, innanzitutto con una bella ramanzina che potremmo riassumere nelle leggendarie parole: "TROPPA, TROPPISSIMA GELATINA!!!!" :D L'unico modo per contrastare l'azione "suoleggiante" dei chili di gelatina è, mi suggerisce Ele, aggiungere mezzo litro (al posto dei 125 ml che prevedevo io) di panna montata.
Sembra la formula di una magia... E infatti, come per una dElicious magia, la mousse è stata salvata!!
Grazie ragazze, è fantastico questo lavoro di gruppo. E' bellissimo sapere che posso contare sul vostro aiuto e sul vostro supporto a centinaia di chilometri di distanza! (Questo mi ricorda il mio amico Toni che, a Nantes in erasmus, l'altra notte si è letto e mi ha corretto in tempo reale - via chat - la tesina di letteratura di inglese...... GRAZIE TONINO!!!) Quando ho iniziato questo blog speravo di stringere delle amicizie, ma non pensavo che sarebbero state COSI' belle, davvero. Thank you!

Allora, come vedete la torta è un mattonazzo... Cioè, non è uno scherzo: base di pound cake con panna acida (ve lo giuro, squisita!! Provatela, anche da sola, merita davvero!); mousse al philadelphia; copertura n° 1 di panna + cioccolato fondente; copertura n° 2 di swiss meringue buttercream; banda di cioccolato fondente a racchiudere il tutto.
Tuttavia non è da morirci appena se ne addenta un pezzetto; non dà quest'impressione di pesantezza. Saranno le fragole fresche e acidule? Sarà il caffè amarognolo che si lega armoniosamente al cacao, al cioccolato fondente e a quello al latte? Mah; fatto sta che sono davvero soddisfatta dell'equilibrio che si è creato, come scrivevo a Manu.
L'unico appunto che faccio a me stessa: la swiss meringue buttercream. Era la prima volta che la facevo e chissà che mi aspettavo, una crema vellutata e leggera come una nuvola! Ovviamente invece è una crema al burro, e l'ho trovata fuori luogo sopra una torta già molto piena di per sé. La prossima volta la proverò sopra ai cupcakes; ma se rifaccio questa torta, opto di sicuro per una copertura di sola panna montata + cioccolato fondente (avete mai provato?? Io no, anzi, non sapevo nemmeno se avrebbe funzionato, ma mi ha conquistata! Fantastica!).

Credo di aver detto tutto (finalmente!!): cominciamo!



Pound sour cream cake con caffè e cacao

220 g farina 00
30-40 g cacao amaro
3 uova
230 g zucchero
180 g burro
200 ml panna acida + 80 ml caffè
2 tappi Baileys
1 cucchiaino caffè solubile
1 pizzico sale
1 bustina lievito (16 g)

Tutti gli ingredienti devono essere a temperatura ambiente (anche le uova e il burro, che dev'essere morbido).
Mescolare a mano uova e zucchero finché amalgamati. Setacciare farina, cacao, caffè solubile, sale e lievito in una ciotola. Mescolare in una tazza la panna acida con il caffè liquido.
Versare un terzo di ingredienti secchi sul composto delle uova, poi metà della panna acida, poi un terzo di ingredienti secchi, l'ultima metà di panna acida e infine i restanti ingredienti secchi.
Versare in una tortiera imburrata e infarinata di 24 cm di diametro e infornare in forno caldo a 190° per circa 40 minuti (fare prova stecchino).
Far freddare 10 minuti in forno spento, sfornare, sformare e far freddare su una gratella la torta. Quando è ben fredda, tagliarla a metà con un coltello seghettato.



Bagna caffè e Baileys

A occhio:
1 caffettiera grande di caffè
pari quantitativo di zucchero
1 cucchiaio di Baileys
fragole a piacere
cioccolato al latte a piacere

Scaldare sul fuoco in un pentolino e far bollire per mezzo minuto.
Mettere il sotto della torta sul vassoio sulla quale la servirete; spennellarla di bagna finché è perfettamente imbevuta (forse occorrerà rifare la bagna).
Tagliare qualche rondella di fragola e piazzarla sopra la base della torta. Grattugiare del cioccolato al latte sopra.



Mousse cheesecake al caffè e cioccolato al latte

600 g philadelphia
500 ml panna fresca dam ontare
180 g zucchero a velo meno un cucchiaio
21,6 (troppa, troppissima gelatina!!!!!) g gelatina
2 caffè
1 tappo Baileys
70 g cioccolato al latte
4 cucchiai cacao amaro
1 tazzina d'acqua
2 cucchiaini essenza vaniglia naturale
fragole a piacere
cioccolato al latte da grattugiare + altre fragole

Immergere nell'acqua fredda la gelatina.
Mescolare tutti gli altri ingredienti meno la panna in una pentola capiente. Scaldare su fuoco medio, quando è caldo incorporare la gelatina ammorbidita e strizzata e mescolare finché non si scioglie.
Far freddare; montare la panna montata e unirla al composto.
Unire le fragole spezzettate.
Prendere un anello da pasticceria apribile e piazzarlo attorno alla base della torta, rivestito, all'interno, di una striscia di acetato alta e lunga quanto l'anello. Versare la mousse per 3-4 cm. circa.
Piazzare come prima altre rondelle di fragole sopra la mousse. Grattugiare cioccolato al latte a piacere.
Spennellare con la bagna la parte superiore della torta e cautamente rovesciarla sopra la mousse.
Mettere a freddare il tutto in frigo per 3 ore.



Banda cioccolato fondente

150 g cioccolato fondente

Tagliare una lunga striscia di acetato, alta 2 cm. in più della torta e lunga quanto è lunga la torta.
Poggiarla sopra vari scottex per non sporcare.
Sciogliere il cioccolato al microonde e con una spatola spalmarlo caldo sulla striscia di acetato. Far freddare finché toccandolo resta un'impronta sul cioccolato. Quindi staccarlo dagli scottex e adagiarlo attorno alla torta (avendo prima tolto l'acetato attorno alla mousse).
Far freddare completamente in frigo prima di togliere l'acetato della banda di cioccolato (la mia è rovinata perché non ho aspettato abbastanza).


Copertura panna + cioccolato fondente

250 ml panna fresca da montare
1 cucchiaio zucchero a velo
100 g cioccolata fondente
fragole a piacere

Far sciogliere al microonde la cioccolata e far freddare bene (fuori dal frigo ovviamente!).
Montare la panna assieme allo zucchero. Unire la cioccolata poco alla volta continuando a montare.
Unire i pezzetti di fragole.
Versare sopra la torta distibuendola bene.




Swiss meringue buttercream al caffè e cioccolato al latte (ricetta base da qui)
(secondo me sostiuibile con una seconda dose di copertura panna + cioccolato fondente)

2 albumi
80 g zucchero
140 g burro (ma anche 100-120!)
113 g cioccolato al latte
1/2 tazzina caffè

Assicurarsi che il burro sia morbido e gli albumi a temperatura ambiente. Sciogliere al microonde il cioccolato al latte e far freddare bene fuori dal frigo.
A bagnomaria e a fuoco medio scaldare mesconado con una frusta a mano gli albumi con lo zucchero, finché sono caldini e lo zucchero è sciolto.
Trasferire in composto in una ciotola a bordi alti e montarla con la frusta elettrica finché non è ben montata e meringosa (rovesciando la ciotola non deve muoversi).
Aggiungere il burro un cucchiaio per volta continuando a montare, unire poi il cioccolato un cucchiaio alla volta e infine il caffè.
Versare sulla torta e con una forchetta creare delle ondine.



Decorazione finale

cioccolato fondente
cioccolato bianco
fragole
un po' di caffè
cacao amaro

Sciogliere nel microonde un po' di cioccolato fondente in un bicchiere e un po' di cioccolato bianco mescolato con un goccio (pochissimo) di caffè in un secondo bicchiere.
Lavare e togliere il picciolo a una decina di fragole e immergerne 5 nel bicchiere di cioccolato fondente, 5 nell'altro (che sarà color caffè).
Distribuirle sulla torta.
Cioccolato fondente e bianco restante a temperatura ambiente. Con un coltellino affilato tagliare dei riccioli da piazzare in mezzo alla torta.
Spolverare di cacao amaro.

Far freddare la torta in frigo per una notte prima di gustare.

lunedì 12 aprile 2010

Arrivederci e un pic-nic



"Arrivederci" non perché io stia andando a farmi un pic-nic.
(Magari!)
Se vogliamo, il contrario: devo rinchiudermi in casa, perché per due settimane devo fare studio matto e disperatissimo.
Quindi nuovamente devo abbandonare Rosmarina per un po'. Uffi!
E mi scuso da morire se non passo dai vostri blog da un mare di tempo: vedrò di rifarmi a fine mese! Ma ora davvero, tenetemi lontana da Internet e distrazioni ad esso connesse :) Mi raccomando, se mi vedete bazzicare per di qua prima dell'ultima settimana di aprile, sgridatemi!
Vi lascio, casomai voleste prendere spunto per il "menu" (visto e rivisto eh :P niente di originale!), con le immagini del pic-nic già nominato, "la giornata più bella delle vacanze [di Pasqua, ndr]" (cit.), passata con un certo ragazzo che mi è vicino da hmm, quasi tre anni. :) Farlo smuovere da casa non è stato facile (se credevo impossibile che qualcuno potesse essere più pigro di me... Be', lui è riuscito a battermi :P - "Fino al parco Iris???? Ma deeeevo guidaaaare per veenti minuuuuuuuutiiii!" (cit.), da leggere con cantilena strascicata e lagnosa - ma, toh, alla fine si è divertito un sacco pure lui. Sono fiera di averti trascinato, riccio! :)
La cosa bella (almeno per me :P Mattia, nemico promesso della cucina come concetto, era vagamente insofferente :D) è stata preparare assieme le pietanze, in quattro e quattr'otto:
  • un'infornata di pastiera ruffiana.
  • Una teglia di torta salata bruscandoli e menta improvvisatissima.
  • Uova sode.
La pastiera ruffiana ve la ricordate no? :)

Per la torta salata, ho fatto una sciallissima (linguaggio ciòfane, come tradurre? Hmm, tranquillo, calmo, che non si fa problemi, al limite della sciatteria) pasta brisée impastando molto a caso 300 g di farina, mi pare 100 g di burro freddo a pezzetti e infine acqua quanto basta.


Avevo un sacco di bruscandoli (un ottimo modo per consumarli?), bolliti e in seguito avanzati, in frigo (troooooooppo amari!!!!), ma appunto per l'amaro nun se potevano magnà. Quindi, ho distolto l'attenzione dal piccolo particolare della non edibilità affiancandoli al sapore fresco della menta. (Dimenticavo, strizzare bene i bruscandoli bolliti, l'acquetta che rilasciano è, indovinate?, superamara.) Poi sale, galbanino a pezzetti, un po' di parmigiano grattugiato, prosciutto cotto a dadini (questi tre elementi io non li avrei messi, sto diventando troooooppo raffinata! :D), un po' di patate al forno avanzate dalla cena del giorno prima. Riciclaggiooooo!

Ho imburrato e infarinato la teglia, ho steso la pasta brisée sottile col mattarello; ve l'ho depositata, lasciando (sciallamente) che i bordi fuoriuscissero.
Ho punzecchiato il fondo con la forchetta, ho versato il ripieno (ce n'era forse troppo!), l'ho coperto ripiegandoci sopra i bordi della pasta brisée, alla bell'e meglio. Punzecchiato poi con forchetta e qualche taglietto col coltello.
Via in forno a 190°-200° per, non so?, circa mezz'ora? Qualcosa in più? Comunque finché la pasta non scurisce.

Con i residui di pasta brisée ho fatto due crostatine aperte, di 10 cm, piene di purea di zucca (vi ho già detto che in casa viviamo di purea di zucca?); le ho cosparse di zenzero in polvere (sostituibile con la cannella, abbinamento questo che mi piace assai!), un odore di noce moscata (un odore di noce moscata... Mi suona da frase charmante! Ma si può dire o me lo sto inventando?...), un pizzico di peperoncino (e io un po' di sale...... Ma perché mia mamma ignora sempre la sua esistenza. E dire che un tempo lo usavano al posto del denaro. E oggi che ce n'è in abbondanza viene così snobbato!! [In casa Rosmarina]). In forno, sempre a 190°-200°, per una ventina di minuti.

Le uova sode... Vabbe'. :)
Comunque, quanto bello è sgusciare un uovo sodo, cospargerlo di sale (magari alle erbe provenzali, come il mio) e "ammuccarselo"? (L'ultimo non è gergo giovanile ma siculo. "Ingollarlo".)


Quasi bello come sbocconcellare una pastiera flash cannellosissima,

o fare foto alle scarpe mentre si è a piedi nudi su un prato,

o avere stesi vicino bei ragazzi mori (hmm, uno in realtà, ma ci si accontenta dai) che schiacciano un pisolino al sole, con i riccioli al vento.


Allora, io tornerò alla vita e si spera ai pic-nic tra un paio di settimane... Buoni cucinamenti a tutti!

Ps. Qualcuno sa perché non riesco a caricare più di 5 immagini per post, anche se riduco le dimensioni a dismisura (anche 100 o 90 kb)???? Se qualcuno mi può aiutare, grazie mille!

venerdì 9 aprile 2010

Pastiera napoletana classica e pastiera ruffiana flash



Il ritardo è il mio mestiere, ecco perché sono felice di presentarvi la mia PASTIERA, addirittura in due differenti versioni. :)

La prima.
E' la preziosa ricetta di famiglia consegnatami dalla mia prof di latino e greco delle superiori, la quale, tra un due e l'altro :D (la media dei voti delle mie versioni), trovava il tempo di essere un'ottima cuoca e pasticcera. Verso Pasqua, l'anno scorso, ha portato a scuola questa deliziosa pastiera (al tempo non sapevo nemmeno che cosa fosse, oddei!!!). Dopo averla assaggiata, sono rimasta immobile con espressione rapita per qualche secondo prima di esclamare: "Che buonaaa!!" (o simili). Ovviamente mi sono fatta dare la ricetta, custodendola gelosamente per mesi e mesi; altrettanto ovviamente mi sono accorta di averla bell'e che persa pochi giorni prima di Pasqua. Beeeeen. Mi sono ritrovata a scrivere una mail alla prof (con tanto di errore - ok ok orrore - grammaticale...... Vergooooooogna maxuma, proprio come nella cultura della vergogna della Grecia arcaica!!), in cui le chiedevo nuovamente la ricetta, credo sabato pomeriggio prima di Pasqua o giù di lì. Fortunatamente mi ha risposto quasi in tempo reale, con gentilezza squisita (squisita in tutti i sensi, hahaha!! Battuta facile ma ci stava :) ). Infatti, oltre alla ricetta della pastiera, mi sono vista recapitare anche quella della caprese e altre ancora...... Non sto nella pelle, devo provarle tutte!!! Davvero gentilissima prof, grazie. :) E' valsa la pena prendere tutti i due che sappiamo, se ora ho tutte queste bellissime ricette. Soprattutto la pastiera... Mamma mia, già l'idea di per sé è geniale!! Ricotta e grano cotto! ...e avere una ricetta autentica, partenopea, te la fa preparare e gustare con spirito diverso, quasi con reverenza verso un'antica e preziosa tradizione, con l'orgoglio di preservare qualcosa di valore... e soprattutto qualcosa di buono.
Grazie prof!
[Da precisare che i due me li meritavo in pieno :D Haha che somara, me la cavo moooolto meglio come pasticcera piuttosto che come classicista. ;) Ma prof, le assicuro che le lezioni di letteratura mi sono sempre piaciute moltissimo. :)]

La seconda.
Dopo aver preparato due pastiere per il giorno di Pasqua (una per la famegghia mia e una per la famiglia "acquisita", quella di Mattia, presso la quale ero invitata a pranzo :), dovevo pensare alla Pasquetta del giorno dopo e scarseggiavano ormai le uova.
Ecco come nacque questa specie di "crostata di ricotta con grano cotto" (banaaaaalee!!), o, come mi piace chiamarla, la "pastiera flash" (yeeeee!!).
Essa ebbe gran successo. Venne quindi replicata per il pic nic a due (= me e Mattia) del giorno dopo.
E, dato che siamo sì mangioni (ECCOME!) ma non COMPLETAMENTE senza fondo, delle tre torte che mi erano venute fuori ne sono avanzate due, che sono state a loro volta portate all'università (e al lavoro da mia mamma) i giorni successivi, e spazzolate pian piano (ma neanche tanto) da colleghi famelici.
Insomma. In cosa differisce dalla VERA pastiera la versione flash?
Intanto è RUFFIANA. Vuole accattivarsi i gusti di tutti e sa che i canditi non rientrano nella categoria "sapore particolarmente amato dalle masse" ;). Quindi li sostituisce con... BLASFEMIA!... avete indovinato: gocce di cioccolato.
Poi ha fretta e vuole cucinare presto, in mezz'oretta/una quarantina di minuti, circa. Quindi meno ripieno rispetto alla versione standard.
Infine, ha ipocriticissime pretese di essere light, quindi toglie metà delle uova e un bel po' di zucchero dalla ricetta originale. Il ripieno è dunque più "denso" e ricottoso.



PASTIERA NAPOLETANA TRADIZIONALE DELLA PROF (foto sopra)


PASTA FROLLA

500 g farina 00 (per scarsa disponibilità di materia prima in casa, ho usato circa metà di 00... Buona fu!! Ho ottenuto una pasta frolla mooooolto molto rustica e "ruvida", ma dato il ripieno non proprio delicato, mi è piaciuta parecchio)
3 uova
200 g zucchero
200 g burro ammorbidito (tagliato a tocchetti e scaldato, dentro ad un piatto coperto, nel microonde a potenza minima per circa 15 secondi)
1 pizzico sale

Mescolare farina, zucchero, sale e burro fino ad ottenere un composto "sbricioloso"; unire le uova e lavorare velocemente solo finché si forma una palla omogenea.
Far riposare in frigo per un'oretta.


RIPIENO (con la dose della prof mi sarebbero venute due pastiere! Non so perché, forse i miei stampi da crostata sono troppo bassi. Quindi do la dose dimezzata. Se vi avanza comunque ripieno, fateci delle crostatine - dato che avanzerà anche pasta frolla - o cuocetelo in bicchierini)

207 g grano cotto
50 g latte
15 g burro
la scorza grattugiata di mezzo limone (io sempre quelli di mio zio, gnèègnegnegnèègnee! :P)

Mettere tutto in un pentolino e mescolare a fuoco medio per una decina di minuti finché non diventa omogeneo.

350 g ricotta
300 g zucchero (abbasserei a 250)
3 uova e 1/2 (ecco cosa succede a dimezzare le dosi delle ricette :P) + 1 tuorlo
estratto naturale di vaniglia (io ho omesso, credo ci siano già molti sapori)
1/2 cucchiaio acqua di fior d'arancio (ma anche uno o due! :)
1 pizzico di cannella (io un cucchiaio! Non ci facciamo mancare niente insomma)
buccia grattugiata di 1/2 limone
5 g cedro candito (giusto prof? O intendeva la scorza "cruda"?) a pezzetti (io una manciatina di scorze di arancia e limone candite e tagliate a dadini)

Frullare tutto, tranne la scorza di limone e i canditi, finché non diventa ben omogeneo e cremoso (e piuttosto liquido). Aggiungere poi scorza e canditi, e unire il tutto al grano ormai freddatosi.

Stendere la pasta frolla in una teglia da crostate di ca. 28 cm. di diametro imburrata e infarinata; versarci il ripieno e coprirlo con strisce abbastanza grosse di pasta frolla avanzata.
Infornare in forno già caldo a 180° per un'ora e un quarto - un'ora e mezza (ma anche e quaranta).
La superficie dovrà essere ben colorata, ambrata, quasi marroncina.
Spegnere il forno e lasciare lì finché l'impasto non si ritira.
Importante: consumare dopo ventiquattr'ore; sarà più gustosa.



PASTIERA FLASH E UN PO' MOOOLTO ERETICA


PASTA FROLLA

Come quell'altra.


RIPIENO

55o g ricotta
circa 360 g grano cotto, scaldato dieci minuti in un pentolino con 1 dito di bicchiere di latte, 1 noce di burro e la buccia grattugiata di 1/2 limone
3 uova
75 g zucchero (o 100, a gusto)
gocce di cioccolato (o canditi vari a pezzetti, o scorzette di agrumi candite a pezzetti, ovviamente)
1/2-1 cucchiaio di acqua di fior d'arancio
buccia grattugiata di 1/2 limone
1 cucchiaio (o meno, a me - ... e ad Elena :D - piace che si senta) di cannella

Amalgamare tutti gli ingredienti, quando il grano si è raffreddato (altrimenti, le gocce di cioccolato si sciolgono).
Stendere la pasta frolla in uno stampo da crostata imburrato e infarinato, versarci il ripieno, coprire con strisce larghe di pasta frolla avanzata e infornare in forno già caldo a 180° per 30 minuti circa, o finché la superficie non colora bene. Anche questa torta sgonfierà, una volta spento il forno. Consumare fredda, è migliore (e poi è più facile tagliarla :P).


Grazie della pazienza, gentili lettori! :) Ne abuso un altro po' (della vostra pazienza :P), per mostrarvi un altro paio di foto delle coddure che l'altro giorno non ho avuto modo di caricare... Il cestino in questione l'ho fatto ioooooooooooo :) cercando nella mia piccolezza artistica di basarmi sulle foto del capolavoro (non sono di parte giuro, questa zia non l'ho mai vista :P) che la solita zia lontana ci ha mandato l'anno scorso (mi scuso per la particolare bruttezza della foto del cestino crudo!).