martedì 25 agosto 2009

I magici quadrotti dell'amicizia di Manu




Sono definitivamente tornata in pista food-blogger, evvaiiii!!
Mi ero dimenticata quanto mi piacesse cucinare, fotografare, scrivere in questo piccolo spazio, che in qualche mese è cresciuto molto più di quanto immaginassi.
Oggi ho risposto a tutti i vostri commenti da un mese a questa parte: lasciarvi senza risposta mi sembra maleducato, mi sembra di lasciare le cose a metà, di non riuscire a far capire a chi passa per di qua quanto il vostro apprezzamento, i vostri consigli, le vostre critiche siano estremamente importanti per me.
Così vi ho risposto, per farla breve! :D

Dato che ci siamo, voglio ringraziare di cuore AGO, SALSADISAPA, KONSTANTINA, IRENE (la ragazza che ha creato l'header di Rosmarina, che però credo non leggerà queste parole in quanto non-frequentatrice di food-blog) e FRANCESCO (un amico che ha perso un po' di tempo dietro a questo problema :P) per la grandissima gentilezza e l'aiuto che mi hanno offerto per il problema che avevo con la sidebar. Problema che si è inspiegabilmente risolto da solo. Ciò non toglie che voi siate stati davvero forti: grazie!

Insomma: ho conosciuto un sacco di persone fortissime grazie a questo blog, simpatiche, gentili, disponibili, persone che mi stimolano sempre a fare del mio meglio... Ciò che cucino non lo cucino solo per me e per la mia famiglia, lo cucino anche per tutti voi che mi leggete, per stupirvi, per farvi piacere, per ispirarvi, a volte, se ci riesco. Ma molto più spesso per essere ispirata da voi.

Questo grande, grandissimo grazie ve lo voglio mandare accompagnato da uno squisito quadrotto, che penso sia molto più diretto e sostanzioso di mille parole.

Allora.
Ieri, all'incirca alle 11 di sera, spilucco il bellissimo blog di Manu. Mi imbatto per caso in questo post, e capisco subito che si tratta di un dolce molto speciale.
Innanzitutto per i toni perentori, imperativi ed entusiasti di Manu, che mi hanno divertita e anche un po' inquietata: pareva, leggendo il suo post, addirittura assurdo restare seduti a leggere della paradisiaca consistenza dei suoi spicchi, senza essere già balzati a mescolare il burro con lo zucchero e a setacciare la farina col bicarbonato e le noci tritate.
Poi, mi sembra, dalla foto e dalla descrizione fatte da Manu, che questo dolce mi sia capitato davanti per miracolo: pare la personificazione di qualcosa che avevo in mente da moltissimo tempo, una specie di torta-biscotto con cui fare un "cookies cake", magari con una farcitura di mousse al formaggio come si usa nei paesi anglosassoni.
Ma a questo penserò una prossima volta. L'importante ora è concentrarsi sulla voluttusa consistenza morbida e croccantina di questo dolce, che sembra sciogliersi in bocca.
Così faccio: e 90 minuti 90 dopo aver letto la ricetta, schiaffo sul tavolo la teglia bollente di quadrotti.

Precisazioni: nonostante Manu si raccomandi ca-te-go-ri-ca-men-te di seguire in modo scrupoloso la sua ricetta, i suoi ingredienti e le sue dosi, mi sono vista costretta a modificare qualcosa. Per questo chiedo umilmente pietà alla suprema creatrice di questa delizia!

Fare i fichi secchi (o anche le albicocche, logico!)
Allora: sprovvista com'ero di albicocche secche, avevo quasi rinunciato a fare il dolce. Poi mi sono venuti in mente i bellissimi fichi selvatici che stazionano in frigo da qualche giorno, raccolti da mi papà nelle strade di campagna vicino a casa nostra (i vantaggi di vivere in stra-stra-straperiferia). Eh già, però erano freschi.
E allora secchiamoli!
Cerco su Google: Fichi secchi ricetta, e di fattibile nel giro di un'ora trovo questo: fichi tostati. Sempre meglio che freschi, no?
Ho usato circa 210 g di fichi freschi, e mi sono usciti solo 70 g di fichi secchi: quindi, per i 120 g previsti da Manu, aumentate la dose di fichi freschi.
Aprire i fichi a metà, disporli su una teglia coperta di carta forno e infornare a 130 gradi (i 100 della ricetta originale erano davvero poco) per circa 3 quarti d'ora. Quando iniziano a raggrinzire e drare, girarli e farli stare ancora una ventina di minuti.

Fare il marzapane
Prossimo step: "ovetti di marzapane ricoperti di cioccolato e glassa colorata"??? Questi, anche con tutta la buona volontà, non potevo fabbricarli in tempi utili.
Così, come Manu suggeriva, mi sono fatta una cinquantina di grammi di marzapane: seguendo la ricetta che trovo su Cookaround, mescolo 50 g di farina di mandorle, 50 g di zucchero a velo e circa o,4 albume d'uovo leggermente sbattuto. Ho aggiunto a una metà il colorante blu, all'altra il colorante rosso. Arrotolo in un pezzo di carta alluminio e metto in freezer a solidificare.

Non ce le ho mica, le noci brasiliane!
Last but not least: le noci brasiliane. Niente da fare, non le avevo, E andare a cercarle fuori casa all'una di notte non era proprio il caso. Banalmente, le ho sostituite con normali noci.

Manu, ti assicuro che è venuta comunque de-li-zio-sa. Non oso quindi immaginare con gli ingredienti originali.

Ingredienti e how-to
Vi rimando al suo post: non avrebbe senso riscrivere il procedimento, visto che l'ho seguito pedissequamente.
Solo qualche indicazione nel caso non aveste come me gli ovetti di marzapane: dopo che il marzapane homemade si è ben indurito in freezer (dopo 40 minuti), tagliatelo in pezzetti e mescolatelo col resto della pasta. Deve essere ben duro, altrimenti come a me si scioglierà nell'impasto.

Perché "Quadrotti dell'amicizia"?
Mia mamma un po' odia che io faccia dolci.
Non fraintendete: ne è molto ghiotta, pensa che io sia molto brava ed è contenta di vedere tutta la passione che ci metto.
Solo, ne faccio troppi. Sul serio. E lei se li mangia.
Quindi, lei ormai associa la mia passione ad un'attentato alla sua linea.
Preoccupata, una volta finito il dolce vi ho apposto un bigliettino: "Scusa se ho fatto quest dolce, ma non ho potuto resistere!"
Quando stamattina sono scesa, ne ho trovto un altro a fianco, in cui venivano urlate in stampatello queste parole: "BUONISSIMO!! COMPLIMENTI. BRAVISSIMA!!!" (sì sì, punti esclamativi compresi). Ne mancavano già tre quadrotti :) capite, sono cose che fanno cominciare bene la giornata.

Nel primo pomeriggio sono andata dall'estetista. Uscendo, le ho offerto un quadrotto dell'amicizia. Un amico di Alessandra (nome dell'estetista) stava entrando in negozio, ne ho dato un pezzo anche a lui, che mi ha fatto un sorriso da un orecchio all'altro.

Inforcato il mio motorino, sono andata a confortare il mio ragazzo in pieno studio di spagnolo pre-esame. Gli ho lasciato 4 quadrotti, per lui e la sua famiglia.

Re-inforcato il mio bolide, sono andata a confortare la mia Elena, in pieno studio di storia dell'arte pre-esame di ammissione ad architettura. Le ho dato 3 pezzi, per lei e i nonni.

Tornata a casa, di dolce non ce n'era più nemmeno un pezzetto (e così tra l'altro mia mamma non si è più lamentata per la sua dieta infranta), ma ben 9 persone oltre a me e i miei genitori si erano goduti questa delizia.

Ecco perché: Quadrotti dell'amicizia.

Manu,.... GRAZIE.

Provateli e condivideteli: questi quadrotti meritano davvero di essere conosciuti da più persone possibili.

lunedì 24 agosto 2009

Rosmarina turns nineteen!


Il mio compleanno è stato dieci giorni fa. Ma, dato che sono puntuale come al solito, posto ora la torta mia-di-me che mi sono fatta. In relatà, la sera del mio compleanno io e i miei amici non abbiamo mangiato questa torta. Era pronta, nel frigo, ma ho preferito ripiegare su una crostata alla frutta di una pasticceria della zona che mi piace assà. I motivi per cui non abbiamo mangiato la mia torta quella sera sono due, ed entrambi vagamente imbarazzanti:
  1. Mi vergognavo di aver fatto una torta tutta rosa confetto. E' un motivo scemo, lo so. Ma, volendo fare la maschiaccia, per la maggior parte della mia vita ho snobbato il rosa. Ultimamente mi piace parecchio, lo trovo delicato, elegante e allo stesso tempo simpatico ed autoironico (simpatico ed autoironico?!). Quindi volevo che questa torta fosse rosa-rosa-rosa-rosa, tutta quanta, biscotti compresi. Al tempo stesso, però, temevo le prese in giro, da vera personcina matura :)
  2. Dovevo fare le foto. E, come la maggior parte di voi sa, per un foodblogger è inconcepibile anche solo l'idea di fotografare le proprie creature alla luce di una lampada da esterni, alle undici e mezza di sera, con dodici paia di occhi inflessibili ed impazienti addosso, che non riescono davvero a capire, malgrado si sforzino, perché quella pazza di Rosmarina sta facendo 70 foto (circa :D) ad un ammasso di uova, zucchero e panna.
La scusa ufficiale da dire agli amici era che mia madre ancora non era tornata dalla Sicilia, che avrei voluto condividere la torta con lei e la mia famiglia, l'indomani mattina, mi dispiaceva tanto. Purtroppo, mia mamma alle dieci di sera era a casa e mi sono ritrovata senza copertura.
Costretta a spiegare agli amici, con la coda tra le gambe, perché stavamo mangiando una cavolo di crostata invece della delizia che tutti avevano visto in frigo, ho dovuto constatare che, contrariamente a quanto immaginassi, ha suscitato molto più sdegno il motivo numero 2.: in effetti, hanno passato il resto della serata a chiedermi, con occhi sbarrati da cuccioli: "Ma perché non le fai adesso le foto, così poi ci mangiamo la tua torta? Non glielo diciamo mica, a chi guarda il tuo blog, che le foto non le hai fatte con-la-luce-naturale-del-mattino!"
Tutti quanti mi guardavano come un bambino può guardare chi gli ha appena accoltellato l'orsacchiotto preferito.
E' calato il silenzio.
Vinta, ho sospirato: "E va bene, domattina chi vuole viene qua ad assaggiare la torta. Non prendetemi in giro per il rosa però, eh!"

L'indomani quindi, a foto fatte, ovviamente, questa delizia è stata testata da 5 volenterosi amici. Che non sono tornati a casa delusi. :)

Questa torta mi è piaciuta molto, molto, molto!
Motivo numero 1: Questa è la prima torta fredda che mi riesce!! Gaudio et gioia! (E bastava mettere un casino di gelatina... Geniale, no? :P)
Motivo numero 2: L'abbinamento non è
di chissà che fantasia (di rose e lamponi, si sa, son pieni i foodblogs), ma è di quelli che non mi stancano mai, che mi sembrano sempre e comunque originali, coinvolgenti, di quelli che ti stupisci, tuo malgrado, non appena li assaggi, ogni volta.

La ricetta su cui mi sono basata per la mousse è di Nightfairy (grazie!), che l'ha usata nella sua torta anti-caldo al limone. Ci ho messo un po' per capire che era semplicemente del lemon curd, stabilizzato con gelatina e unito a della panna montata. :) In realtà ho avuto l'illuminazione solo quando il lemon curd ha iniziato ad addensarsi. Che genio eh! XD
La mousse è stata comunque rivisitata: volendo aggiungervi i lamponi frullati, ho usato un foglio in più di gelatina; ah, e il lemon curd l'ho fatto anche coi petali di rose secchi, dandogli così un bel colorino rosa antico :).

La ricetta dei Biscuit Roses de Reims me l'ha inviata la gentilissima Manu di Fiordivanilla. Grazie ancora!

La ricetta per i petali canditi è, ancora una volta, di Sara. Utilissimo post!

Dimenticavo: ad ispirarmi è stata in larghissima parte questa godurioserrima torta di Adrenalina. E' bellissimaaaa! Si vede che l'ho un attimino copiata? :)

Dovrebbe essere tutto... Vai con la ricetta!


Charlotte Rosa, Limone e Lamponi, con Biscuits Roses de Reims


Biscuits Roses de Reims (per 36 biscotti - ovvero doppia dose)
300 g zucchero a velo
300 g farina
2 g bicarbonato (.....un pochino di bicarbonato)
2 g cremor tartaro (.....un pochino di cremor tartaro)
6 uova
colorante rosso liquido q.b. (l'ho aggiunto io, se no come diventavano Roses? :)
un pizzico di Fleur de Sel (aggiunta che ci sta sempre, no? :)

Sbattere le uova con il colorante (io ne ho messo un sacco, e giustamente il rosso del colorante unendosi col giallo delle uova ha generato un bell'arancione! :/), il cremor tartaro, il bicarbonato, il sale e lo zucchero con la frusta elettrica, finché risultino ben montate e il composto "scriva". (La ricetta suggeriva di compiere questa operazione su un pentolino a fuoco molto basso, ma forse questa operazione è utile nel caso in cui si montino le uva a mano.)
Unire la farina setacciata, mescolandola con una spatola.


Versare la pasta in una sac à poche e formare sulla teglia coperta di carta forno circa 20 serpentelli larghi circa 3 cm e alti 9. (La ricetta diceva di versare l'impasto negli appositi stampi, ma chi ce li ha?!)
Poi, prendere uno stampo apribile rotondo dal diametro di 22 cm. Foderare il fondo con carta forno (come Manu spiega qui - nel secondo paragrafo dopo la lista degli ingredienti), quindi con la sac à poche (o anche con una spatola, ovvìa), versare abbastanza impasto sulla base in modo da formare uno strato uniforme, alto circa 1 cm e 1/2.
Se avanza ancora impasto, fate altri biscotti (vi avanzeranno, ma va bene, no?) (ah, ovviamente dovrete fare più infornate e perderci un po' di tempo. Ma è per sicurezza, facendo tanti biscotti si potranno scegliere i più belli).
In un sito, ho letto che a questo punto conviene far riposare l'impasto una decina di minuti.
Spolverizzare i biscotti con zucchero a velo e zucchero semolato (ovviamente non serve farlo con la base tonda), quindi infornare per un quarto d'ora in forno già caldo. (La ricetta non specifica quanto caldo; ho optato per i canonici 180 gradi).

Quando i biscotti sono cotti (io li ho tenuti qualche minuto in più - ma non devono scurirsi eh!), toglierli delicatamente dalla carta forno e farli raffreddare su un panno (attenzione, sono ancora fragili). Dopo pochi minuti, dategli un'cchiata: se sono venuti bene, complimenti. I miei erano bruttissimi, anzi deformi! Tutti diversi l'uno dall'altro, alcuni a cavaturacciolo...
Insomma, mi sono armata di pazienza e coltellino e, mentre erano ancora morbidi, li ho tagliati tutti della stessa misura (in altezza e larghezza). Ho anche tagliato il fndo, mi sembravano troppo alti. Tenete conto che devono risultare più alti di 2-3 cm. rispetto alla parete dello stampo apribile (la mia parete è alta 6,5 cm., per cui ho fatto in modo che i miei biscotti fossero alti circa 8, 8 1/2 cm.).

Quando invece la base è cotta, lasciarla nel suo stampo per un'altra decina di minuti (deve mantenersi un po' più umida rispetto ai biscotti, che invece diventeranno ben secchi).

Ora: la base di biscotti rosa dovrebbe essere ancora nello stampo.
Aprire lo stampo, staccare la base delicatamente dalla carta forno e porla in mezzo al vassoio su cui presenterete la torta. Tagliare dal diametro della base circa mezzo cm. (o meno). Quindi, chiudetevi attorno la "parete" dello stampo, con il lato interno imburrato e infarinato (per sicurezza :) ma non credo serva).
Ora, disporre lungo la parete i biscotti in verticale, cercando di lasciare meno vuoto possibile tra un biscotto e un altro.


Mousse limone, rosa e lampone
100 g burro
170 g zucchero (Nightfairy diceva 225 - l'ho fatta meno dolce, dato che la copertura della mia torta è dolcissima e pannosa)
3 uova+1 tuorlo
150 ml. succo di limone
scorza grattuggiata di 3 limoni (io l'ho omessa; preferivo che prevalesse l'odore della rosa e il sapore dei lamponi)
400 ml di panna
4 cucchiai di zucchero (omesso)
12 g colla di pesce (Nightfairy diceva 10 g, ma io ho aggiunto i lamponi)
150 g ca. di lamponi
ca. 1/2 bicchiere di petali di rosa secchi
(io li ho comprati in una bancarella di Valencia, insieme all'agar-agar, ai pistilli di zafferano e altro :)

Sciogliere il burro a bagnomaria. Mescolare nel frattempo in una ciotola zucchero, uova e succo di limone. Versare nel burro fuso; aggiungere i petali di rosa. Cuocere lentamente a bagnomaria per circa 15 minuti, mescolando sempre; la crema deve essere spessa e velare il cucchiaio di legno con cui la mescolate. Spegnere e filtrare attentamente dai petali di rosa.
Ammollare la gelatina in acqua fredda; strizzarla e unirla alla crema calda di limone e rosa, mescolando finché non si scioglie.
Trasferire in una ciotola e far raffreddare in un'altra ciotola più grande, piena di acqua fredda e ghiaccio. Mescolare di tanto in tanto per aiutare il raffreddamento.
Qunado il composto è perfettamente freddo, montare la panna e unirla.
Frullare i lamponi e unire anch'essi alla mousse.

Sciroppo alla rosa, limone e rum (Fatto assolutamente ad occhio.)
Versare una tazza di zucchero in un pentolino,
scioglierlo con il succo di circa mezzo limone.
Aggiungere due cucchiai di petali di rose secchi
(sempre quelli comprati in Spagna :) profumosissimi!) e far cuocere.
Aggiungere un due dita di rum e lasciare a sbollentare finché non raggiunge una consistenza sciropposa.
Filtrare dai petali di rosa.

Servendosi di un pennello, irrorare la base e i bordi di biscotto con lo sciroppo, finché non risultino ben irrorati e ammorbiditi. Se lo sciroppo risulta poco, rifatelo; è un passaggio importante.

Versare la mousse nello stampo e livellarla con una spatola; dovrebbe già essere ben soda. Non preoccupatevi, all'assaggio non risulterà tipo "tappeto elastico", come temevo io.

Lasciare la torta in frigo per una notte.

Il gran finale!
100 ml di panna
circa 2 vaschette e 1/2 di lamponi (tra i 250 e i 300 g)
i petali canditi di circa 4 rose (lo so, è un lavoraccio; a me che sono lenta ci vogliono ore. Io li ho canditi il giorno prima. Se non avete tempo, metteteli così come sono; semplicemente, canditi sono più gradevoli da mangiare, meno fibrosi)
un nastro di raso rosa (sembra uno scioglilingua) lungo all'incirca 1 m e largo 3-4 cm.

Candire i petali un giorno prima.
Quando la torta è pronta, con molta attenzione aprire il bordo a cerniera e sfilarlo.
Usare il nastro per fare un'asola attorno alla torta; tagliare il nastro in eccesso.
Montare la panna e distribuirla sopra la mousse. Versare i petali (qualcuno ve ne avanzerà; se li avete canditi, sono perfetti da mangiare anche da soli. Uno stuzzichino chic, diciamo) e poi distribuire i lamponi.

Fatto! :)


lunedì 17 agosto 2009

Io continuo a rilassarmi prima del grande gap!

Ciao lettori!
Vi scrivo da Cavallino-Treporti, ridente (?) località marittima nei pressi di Jesolo.
Starò qui fino al 22, quindi questa settimana sarò ancora latitante.
Il grande gap è quello della scelta dell'università :P Ora però voglio rilassarmiiii!
Quando torno ho un sacco di nuove ricettine su cui postare, postare, postare!
Ah, non vorrei dirlo troppo forte, ma oggi aprendo il mio blog vedo finalmente la sidebar al suo posto! Speriamo bene!!

Ora vado a prendere un po' di sole :P
Vi auguro delle buone vacanze! Baci salati

martedì 11 agosto 2009

Un altro po' di Spagna fresca fresca






Foto un po' by Elena un po' by me


Ah, grazie a tutti quelli che mi hanno consigliato per il problema della sidebar.
Come ha suggerito Sara, chiederò al gruppo Blogger, perché io proprio non ci ho capito nulla :P
Per il momento però il blog resterà così, con 'sta sidebar in fondo!
Grazie ancora a tutti per l'aiuto e scusate il disagio!
Un bacione, vado a pensare alla prima ricettina post-viaggio per svezzarmi dopo tutta questa assenza :)

Ciao a tuttiiiiiiiii!!!!






Siiiiiiii sono tornata!
Che bello essere a casa, con tutte le mie comodità, il mio lettuccio, i miei pasti caldi 3 volte al giorno... Dopo questa esperienza fantastica dell'interrail, tutto mi sembra un lusso, incluso il non doversi spostare a piedi per una metropoli per 2 ore di seguito (per non spendere i soldi dell'abbonamento del tram) o il poter aprire il frigo e mangiare uno yogurt, al posto dell'ormai consueta pesca + biscotti integrali "scrausi" che mi bastava per metà giornata! (per risparmiare sul mangiare... :)
E' stata veramente un'avventura: abbiamo fatto millemiliardi di esperienze diverse (tra cui un romantico giro in barca sul parco del Buen Retiro di Madrid, una giornata di mare con scottatura annessa a Valencia, varie notti brave che si concludevano alle 5 di mattina a Madrid, visite di monumenti a Barcellona, pellegrinaggio alla Guernica al Museo del Prado, visitato le casas colgadas di Cuenca, attraversato l'interno brullo, rosso e sublime della Spagna, fatto il tifo a una partita di pallone tra bambini in una piazzetta del Barri Gòtic, un'amore sconfinato per le viuzze candide e le piazze intime di Valencia, mangiato la paella, assaggiato la morcilla, visitato casa Battlò, essere importunate da vecchiacci spagnoli :P), conosciuto gente da ogni dove (prendendo qualche campione: gente di Napoli, di Reggio Calabria, di Formia, di Bologna, di Venezia, pakistano-texani, australiani, coreani, canadesi, messicani, tedeschi, americani, inglesi, israeliani,) dormito in qualunque posto (incluso un parco e l'aeroporto), fatto l'abitudine ad affrontare molte piccole avversità (un aereo perso - con conseguenti 24 ore passate "alla barbona" prima del volo successivo :P - e l'impossibilità di andare a Granada - sostituita con Cuenca -, tanto per dirne un paio).
Ah ah ne sono successe di cose, in queste due settimane!
Più il viaggio andava avanti, più camminavamo, più conoscevamo gente, più dimagrivamo per il poco mangiare, insomma più le cose si facevano interessanti, più avrei voluto continuare la nostra avventura! Ho già un'ideuzza per l'itinerario dell'anno prossimo, ora che abbiamo capito come muoverci con interrail, ostelli e simili.
E' stata un'esperienza magnifica, che condivido con voi per mezzo di alcune foto.

Questa è la Boqueria di Barcellona, le altre foto non mi stanno in questo post, ne scriverò un altro!

(Foto by Elena... Bravissima vero?)