martedì 28 luglio 2009

Torta fredda yogurt, cetriolo e tè verde

Ma come, sparisco per settimane e poi vi schiaffo due post nel giro di un'ora?
Esatto.
Infatti, mi preme partecipare con questa seconda ricetta alla raccolta di Sara, L'orto nel dolce.
Perché mi preme? Cioè, perché non scrivo questo secondo post oggi pomeriggio, o domani? (Visto che la deroga concessami dalla Meringa è fino al 30 XD)

Il motivo è presto detto: tra 3 ore e 20 minuti parte il mio aereo per Barcellona.
Passerò 12 giorni tra Barcellona, Valencia, Granada e Madrid, grazie ad un mitico biglietto interrail.
La mia prima vacanza da sola, con Elena, la mia migliore amica (quella della torta cannella, cocco e mele, ve la ricordate? :).
Devo dire che sono un po' agitata, non sono mai andata in giro da sola! Spero di aver fatto le prenotazioni degli ostelli tutte giuste XD......... Ma, oviamente, sono anche molto eccitata all'idea di partire e di cavarmela finalmente da sola fuori dall'Italia! Wowwwww!!
Poi la Spagna è bellissima... Ho visto Barcellona due anni fa e me ne sono innamorata!
Spero di mangiare molti dolci tipici XD

Ecco quindi il perché di questa fretta! Devo ancora fare lo shampoo e chiamare la proprietaria di un'appartamento da affittare in Croazia ad agosto (ci voglio andare col mio boy... E insomma, ho 18 anni, lasciatemi divertire quest'estate XDDDD)!!!!

Rosmarina... Miss Ultimo Secondo!


Ah, prima di partire chiedo una cosa a chiunque passi da qua.
Circa dieci giorni fa, quando ho pubblicato questo post, mi è successa una cosa strana. La mia sidebar, senza neanche salutare, se ne è andata in fondo al blog (prima era di lato).
Cercando di sistemare la cosa nella pagina di "Layout" del mio blog su Blogger, non sono riuscita a fare niente: lì sembra tutto normale, lo schema del mio blog mi mostra come al solito il layout a destra.
Se per caso c'è qualche esperto tra voi: cosa sarà successo?
Grazie anticipatamente per le eventuali informazioni che potrete darmi!

Passiamo al dolce del titolo.
Questo mix mi frullava in testa con insistenza da circa un anno. (Da prima che iniziassi a cucinare! Cioè, sapevo fare due dolci: la torta allo yogurt dei sette vasetti e il cheesecake)

Avevo comprato, per la palestra (che ho abbandonato senza rimorsi dopo un paio di mesi XD), un docciaschiuma Dove al cetriolo e tè verde, dal profumo paradisiaco. Sul serio, buonissimo.

Docciandomi in palestra con quel bendiddio, pensavo intensamente a questo accostamento di profumi.

Mi venne in mente il Tzatziki, l'antipasto greco fatto con yogurt e cetriolo, e pensai quindi ad una torta fredda con questi ingredienti (yogurt-cetriolo-tè verde). Dapprima mi limitai ad immaginare una torta fredda salata, poi mi spinsi a sognare di trasformarlo in un dessert.

Tutto questo lavorìo di mente avviene sempre nelle docce della palestra. Quando esco dallo spogliatoio e inforco il mio motorino, ho già tutto chiaro: base di digestives e tè verde, mousse di yogurt, gelatina di cetriolo.

Ma tra il dire e il fare... Non avevo il coraggio di provare un dolce così coraggioso! Quindi questa torta è rimasta nel cassetto.

Un anno dopo: scopro il blog di Sara e insieme a lui la sua raccolta... Il mio dolce nel cassetto forse può finalmente nascere! Ancora un po' di reticenza, però... E se poi fa schifo? Il cetriolo nei dolci non si è mai sentito!

L'input finale? Un'altra Sara, quella di Qualcosadirosso.
Leggo nel suo blog di dolci alla cipolla, al cavolfiore, al radicchio. E sembrano tutti deliziosi.

Questi tre dolci mi danno il coraggio di provare.
E per fortuna. Era buo-nis-si-ma.
Come potete immaginare, era estremamente rinfrescante. Il gusto del cetriolo pulisce la bocca e il profumo del tè verde (matcha) dà al tutto un'atmosfera zen. Nella sembianza americanissima di una sorta di cheesecake.

Mi è piaciuto moltissimo, spero anche a voi...

Non fate caso alla sua bruttezza: mi si è completamente spatasciato. Temo di non averlo fatto freddare abbastanza in frigo. Per il resto, squisito.

Devo questo dolce alle docce della palestra di Terradura, alla Dove e alle due Sare, quella del concorso e quella dei dolci coraggiosi. Lo dedico quindi a tutte loro (marche e luoghi pubblici compresi), ma soprattutto alle blogger, alle Sare. Grazie!

Per questo dolce speciale ho voluto fare tutto io, anche i biscotti della base. Quindi ho preparato i Digestives Eryniens.
(La base del dolce l'ho fatta seguendo le istruzioni di Tania. Grazie anche a te! E' venuta squisita!)

Se siete matti come me e anche voi volete fare di persona i biscotti della base, ecco la ricetta
50 g farina integrale
50 g farina 00
120 g fiocchi d'avena ridotti a farina
130 g burro salato (se lo trovate)
80 g zucchero di canna
1 cucchiaino di lievito (o cremor tartaro)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
se, come me, non trovate il burro salato, 2 pizzichi di sale.
Impastare gli ingredienti, avendo cura di unire il burro quando ha la consistenza di una pomata.
Refrigerare l'impasto per venti minuti, quindi stenderlo sottile (i veri digestives sono abbastanza sottili!) e tagliarlo in quadrati. Cuocere in forno caldo a 180° per 10-15 minuti. I biscotti devono essere ambrati ma non marroni ai bordi.
Far freddare su una grata per mezz'ora.

Per la base
mi sono serviti tutti i biscotti (più di 300 g), perché essendo appena fatti, e poi fatti in casa, non erano secchi come quelli confezionati
100 g o meno di burro fuso (regolatevi a occhio)
circa un cucchiaio di miele
1 cucchiaio id tè matcha o altro tè verde
qualche fettina sottile, sottile di cetriolo

Tritare a farina i biscotti con il tè, unire abbastanza burro da avere un composto che non trasudi grasso ma che sia compatto, aggiungere un po' di miele.
Stendere il composto sulla base di uno stampo apribile di 22 cm (col fondo foderato di carta forno e un paio di cm. dei bordi imburrati e infarinati), e schiacciarlo con un batticarne fino a creare uno strato uniforme.
Infornare a 180° per 13'. Non uno di meno, non uno di più! XD
Far freddare la base nello stampo per un'ora. Poi togliere i bordi dello stampo apribile, foderarne l'interno con una striscia di carta acetata e richiudere quindi lo stampo. Disporre in piedi lungo i bordi le fettine di cetrilo. Mettere in frigo.
Mousse di yogurt
1 kg yogurt intero
500 ml panna liquida
24 g gelatina in fogli
50 g zucchero semolato
Ammollare la gelatina in acqua fredda. Scioglierla in un pentolino con un po' di yogurt e lo zucchero, finché lo zucchero non si scioglie. Versarla nello yogurt intiepidito sul fuoco e mescolare molto bene. Freddare in frigo dieci minuti.
Montare la panna freddissima e unirla allo yogurt.
Versare sulla base di biscotto e mettere in frigo una notte.

Gelatina di cetriolo
2 cetrioli
6 g gelatina in fogli

Qui vi serve un buon frullatore e un buon colino. Io ho usato il entrifugatore, che mi fa direttamente il succo di cetriolo. Se usate il frullatore, frullate a luuuuuuuuuuungo. Quindi, filtrare la polpa schiacciandola al massimo. Versare i lsucco di cetriolo in un pentolino assieme alla gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda e strizzata e scaldare sul fuoco finché la gelatina non sia sciolta.

E' passata la notte di frigo per la torta? Bene. Allora versateci sopra la gelatina e rimettete in frigo. Dimenticatevela per altre 8 ore, direi.
Gustate!

Anche questa partecipa a L'orto nel dolce!

Sara, eccomiiiiiiiiii!

"Sara" è la Sara di Meringheallapanna, che ha indetto un concorso davvero delizioso: creare dolci con i frutti dell'orto, alias le verdure!
Aaaaaamo queste cose! Purtroppo, per una ragione e per l'altra, mi sono ritrovata anche oltre la scadenza prevista, che era il 20 luglio.
Ma Sara, oltre che una brava foodblogger, è anche misericordiosa, e mi ha concesso la deroghina :).
E quindi, come il titolo declama, eccomi qua.

Ho unito il gusto di zucca e carota come insegna una vellutata già pronta della Buitoni o simili XDDDDDD Quando mia madre, due anni fa, l'ha portata a casa e cucinata, siamo rimasti tutti basiti di fronte alla bontà di questo connubio. Dal giorno dopo, la mamma ha cominciato a farla a casa, e questo piatto d'inverno costituisce il 60% di ciò che ingerisco (non nel senso che mi affamo... Mangio normalmente, a volte anche tanto, E in più la quantità di vellutata che assumo è assolutamente ingente).

Mi pare che sempre grazie a quella busta di vellutata già pronta abbiamo scoperto l'accostamento perfetto per la zucca: lo zenzero. E' la morte sua.

Il topping di caramello? La ricetta della mousse è (ma va'????) di Eryn, ma l'idea di unire la dolcezza della zucca all'aroma intenso del caramello mi viene (ma ri-va'????) da Tuki.

Caramello e sale... Anche questo un connubio perfetto per esaltare il gusto di una preparazione che è praticamente solo zucchero.

Zucca e sciroppo d'acero: un classico nelle Pumpkin pies americane.

La parta brisée è del sito Gennarino.

Tartellette di zucca, carota e zenzero, con topping di mousse al caramello e sale (che titolone!!)

Per la pasta brisée (ne avanza)
250 g farina 00
125 g burro
62,5 g acqua fredda
un pizzico di sale.

Impastare tutti gli ingredienti con le mani ben fredde amalgamando il burro ma senza lasciare che si scioglia.
Raffreddare la pasta avvolta in pellicola in frigo, mentre si prepara il ripieno.

Per il ripieno di zucca, carota e zenzero (con sciroppo d'acero)
350 g zucca
60 g sciroppo d'acero
80 g albumi
150 g panna fresca
zenzero in polvere a piacere
un pizzico di sale

Lessare zucca e carota in una pentola d'acqua finché non sono ben morbide (cuoceranno prima i pezzi di zucca; man mano che si cuociono, togliere dal fuoco altrimenti si sfaldano). Passarle al passaverdure.
Unire la panna (liquida) e gli albumi (NON montati) e mescolare per bene.
Unire lo sciroppo d'acero e infine lo zenzero e il sale.
Sarà una crema piuttosto liquida: tutto ok!
Preparazione tartellette
Stendere la pasta brisée sottilissimissima negli stampini imburrati e infarinati. Bucherellare la pasta con una forchetta. Coprire gli stampini di ripieno, quasi fino al bordo (io non l'ho fatto per timore di fuoriuscite e mi è venuto un ripieno sottilissimo. Si asciuga moltissimo in cottura).
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa un'ora.
Togliere dal forno gli stampini e aspettare dieci minuti. Quindi togliere le crostatine dagli stampini e raffreddarle sopra una griglia.

La mousse Erynien al caramello e sale
150 g zucchero
300 g panna liquida
15 g burro
4 g gelatina in fogli
1 albume
2 cucchiai d'acqua
un pizzico di sale (per chi ce l'ha, fleur de sel)
(io ho aggiunto anche qua un po' di zenzero, tanto per ribadire XD)

Ammorbidire in acqua fredda la gelatina.
Montare a neve 150 g di panna (la metà) e metterla in frigo.
Far bollire in un pentolino la restante panna (150 g).
Al contempo, in un altro pentolino, fare un caramello con lo zucchero e l'acqua. Quando lo zucchero è sciolto e ambrato (finché ciò non accade, NON mescolate!), ritirare dal fuoco e unire cautamente la panna bollente. Rimettere sul fuoco e mescolare per qualche minuto, finché non si è leggermente ispessita.
Aggiungere il burro e il fior di sale.
Dopo due minuti da quando lo togliete dal fuoco, aggiungere al caramello la gelatina e mescolare bene.
Mettere la casseruola dentro un recipiente pieno di acqua fredda e ghiaccio e mescolare finché il caramello non sia raffreddato.
Aggiungere la panna montata fredda, delicatamente.
Infine, montare a neve l'albume e aggiungerlo.
Decorare le crostatine con la mousse, usando un sac à poche.

Raffreddare per una notte.

Mi erano avanzate parte della mousse e della crema; ho fatto dei bicchierini che ho cotto al microonde (funzione grill) per circa 5 minuti, credo.
Come già detto, con questa ricetta artecipo alla raccolta L'orto nel dolce!

giovedì 16 luglio 2009

I'm BACK! (E con una crostata da leccarsi i baffi, quand'anche non ne abbiate)

Mmmmh... Imbarazzante.
E' la prima volta che manco così tanto tempo dal mio blog... Non sono abituata a giustificare i motivi della mia assenza! :P

Be'... Andiamo per ordine: dopo aver passato parecchio tempo subito prima degli esami a sfornar dolci invece che a studiare, quando ormai mancavano, mettiamo, quarantotto ore alla prima prova, ho avuto uno dei miei momenti di impanicamento da sensi di colpa e sono partita a studiare come un treno. Così fino alla fine degli esami, che per me è stata il 6 luglio.

Vagamente provata da due settimane di studio (non ci sono abituata......), mi sono concessa una settimana di relaxxxxxx assoluto, contenta come un pascià alla notizia che il mio voto di maturità è 85 (85?! Hanno ripetuto minacciosamente i miei amici, dopo che per dieci giorni li ho stressati ripetendo che sarei uscita con poco più di 60 :PPP) (Io continuo a dire che questo voto è assurdo, ma piano piano che se no mi ammazzano). Di questa settimana non ho più memoria :P Ma mi sono divertita e ricordo che ogni sera si è fatto qualcosa che in qualche modo mi faceva tornare a casa alle 2.

Dopodiché mi sono messa una mano sulla coscienza e mi sono detta che va bèn divertirsi e tutto, ma bisogna anche fare qualcosa di costruttivo, così mi sono presentata in patronato per l'ultima settimana di grest (aka GRuppiESTivi).
Il grest è qualcosa di estremamente faticoso, sudaticcio, arrabbioso e urlante, ma se lo si vive bene è anche un'esperienza fantastica. Sto conoscendo un sacco di ragazzini simpaticissimi e nel complesso è un gran divertimento, anche per l'atmosfera di "famiglia" che si crea tra animatori.

Ed eccomi qua, al quarto giorno di grest, che ritaglio uno spazietto della giornata finalmente per il mio bloggino!
Grazie a tutte per i bellissimi commenti, grazie Ago per gli auguri, grazie Sara&Ago per avermi chiesto che fine avessi fatto :P
Questo blog mi sta dando tantissime soddisfazioni, sono felicissima di aver conosciuto tutte voi, di potermi confrontare con persone che hanno più esperienza di me; last but not least, il blog mi sta spronando moltissimo a migliorarmi, grazie al continuo incontro con voi! Indi, vi regalo una fetta di questa crostata:
Vogliamo arrivare alla ricetta? :) Vogliamo, vogliamo!

Allora, le olive con fragole. Era da parecchio che questo abbinamento mi ronzava in testa, e mi ero quasi convinta che fosse farina del mio sacco.
Cercando in google, mi sono ricordata che l'avevo visto nel blog del Cavoletto (e di chi se no! XD); mi aveva colpito molto, quella bruschetta sembrava pazzesca!

Altri influssi: un paio di mesi fa sono stata in una pizzeria-ristorante con i miei; per dessert (non volevo niente, ma il cameriere è stato molto abile nella descrizione della consistenza del dolce!) mi hanno portato la classica crostata crema pasticcera-fragole. Io non l'avevo mai mangiata, credo... Be', comunque quella in particolare era una delizia. La frolla era perfettamente friabile, la crema pasticcera della mia fetta formava degli angoli retti, ma, nonostante fosse molto soda, risultava comunque morbida e setosa. Insomma, un paradiso! Al primo morso, pensiero immediato: la devo fare!!!!

Eh, ma come faccio a fare una crema pasticcera del genere? (Secondo pensiero.)
Al che mi sovviene il ricordo di questa torta basca di Tuki.
La sua crema pasticcera, cotta in forno insieme alla frolla (contrariamente alla ricetta originale della crostata con le fragole, che prevede l'aggiunta della crema dopo aver cotto la base in bianco), era assolutamente perfetta, soda e morbida.

Ho messo assieme i vari input, più la voglia di rinfrescare una ricetta classica con un abbinamento particolare, ed ecco la mia torta!
(Ps. A darmi il coraggio di infilare le olive in un dolce sono stati, ovviamente, i biscotti di Pierre Hermé, ripresi da Tuki, Sigrid, Fanny, Virginia; poi, da Virginia ho visto una crostata alle mele fatta con gli avanzi della pasta dei biscotti alle olive, e questo è stato il via per la creazione del mio dolce.)

Mamma mia, quanto sono luuunga con le introduzioni! Passiamo agli ingredienti, va'!


Crostata fragole, crema pasticcera e olive
Pasta frolla
(la mia preferita: quella di Fanny! Ve la ricordate? L'avevo già scritta qui!)
1 dose di pasta frolla
50 g olive nere a pezzetti
Fare la frolla con le dosi indicate nell'ultimo link qua sopra; unire le olive; refrigerarla per mezz'ora.
Stendere la pasta tra due fogli di carta forno; posizionarla in uno stampo da crostata largo circa 26-30 cm.
Rimettere in frigo per un'ora.

Crema pasticcera
(questa è di Tuki :P Ho anche una mia - in realtà di un'amica - ricetta, ma ho voluto usare quella di Tuki perché viene più consistente)
Guardate sulla Ciliegina sulla Torta come farla; è spiegato alla perfezione!

E ora...
Riempire il guscio di pasta cruda con la crema, livellarla bene e infornare, coprendo la torta con carta alluminio, per circa mezz'ora. Comunque andate a occhio; la frolla dev'essere dorata, la crema solida. Avrà formato una pellicina in superficie.

Tocca alle fragole!
450 g fragole mondate e tagliate a metà
Al centro mettere una fragola intera in piedi; poi, disporre le altre, tagliate a metà per lungo, a raggieta fino ai bordi.
Il tocca finale & punto dolente: la gelatina
Premessa: io odio le crostate di frutta con la gelatina sopra. La gelatina non insaporita è la cosa più orribile e artefatta del mondo! Bleah!
Purtuttavia (e insomma, dopo 5 anni di classico, un po' di tono lessicale :P), la frutta lasciata sopra le crostate così com'è non si conserva granché. E poi non fa effetto.
Che fare??
Pensa che ti ripensa (ovvero: naviga che ti rinaviga), trovo questa crostata con fragole e crema pasticcera di Sigrid. E la gelatina? L'ha fatta lei, usando le fragole in persona. Geniale!
70 g fragole a pezzetti
5 cucchiai di acqua
1 cucchiaio gelatina in polvere (n.b. Io non avevo la gelatina in polvere, così ho usato le dosi di gelatina della ricetta di Tuki, che prevede la gelatina in fogli - un po' meno di 10 g)
Cuocere in un pentolino le fragole con l'acqua per 4-5 minuti; quando saranno morbide, passarle al colino.
Far sciogliere la gelatina in polvere in un cucchaio d'acqua (o ammollare la gelatina in fogli per 5 minuti in acqua fredda e quindi strizzarla) e aggiungerla alle fragole. Mescolare sul fuoco finché non si dissolve.
Spennellare (nel mio caso: scucchiaiare) la gelatina sulla crostata e porre in frigo un'ora prima di servire.

Referenze: mio cugino, appassionato nemico delle olive, ha mangiato una fetta di questo dolce da me offerto a tradimento (ovvero, ho omesso che quelle cosine nere fossero olive e non ho fatto cenni di diniego alle supposizioni degli astanti che si trattasse di pezzetti di cioccolata), è rimasto basito e ha esclamato: "Che buona!". Ha poi voluto il bis.