venerdì 10 settembre 2010

L'autunno alle porte: fichi al miele


Alla fine credo che l'autunno sia la mia stagione preferita.
Ci ho riflettuto in questi giorni, e, sì, direi che per molti versi questo periodo dell'anno non ha rivali.
Settembre e ottobre sono mesi tenui, tiepidi, generosi.
L'aria è tersa e mite, c'è quella sensazione di attesa per un inverno ricco di avvenimenti, avvinta irrimediabilmente, seppur anacronisticamente, alla nostalgia, quasi alla saudade verso un'estate che dolcemente sta morendo.
Ecco, dolcezza: la dolcezza impregna l'aria, dà anima a quel venticello gentile che spesso soffia e rinfresca l'aria, di dolcezza è intrisa la terra che regala frutti meravigliosi, commoventi, pieni di gusto e di profumo.
Tutto sembra più lento e meditabondo, si fanno i conti con quello che si è fatto (o NON si è fatto, come nel mio caso :P) negli sgargianti e scanzonati mesi estivi; precisamente, ci si raccoglie, si fanno programmi per ciò che verrà, il che spazia da fare uno schema di studio intensissimo fino a fine settembre a girare per i mercatini di Piazza delle erbe a comprare calzettoni di lana naturale non trattata per l'inverno.
Ah, le piazze del centro nelle mattine di settembre: esiste qualcosa di più semplice, di più naturale, di più perfetto? Decine di persone che chiacchierano a mezza voce e vanno dal Pedrocchi a Piazza delle erbe, che passano sotto alla galleria delle carni per arrivare a Piazza dei frutti e magari fermarsi a comprare marmellate biologiche Ai due catini d'oro, che arrivano a Piazza dei signori carichi di borsette piene di frutta coloratissima e si concedono una pausa sui gradini della Loggia della gran guardia.
Quelle mattine in cui alle 8 è freddissimo e alle 11 muori dal caldo, e per le piazze puoi trovare gente con maglioncini e giacchette (io!!!!) accanto ad altri in canottiera.
Quelle mattine in cui dopo un'esame (sui cui stendiamo un velo pietoso, grazie), vai a rilassarti con una passeggiata in centro per far sbollire il mal di testa lancinante tipico del post-prova, e ti ritrovi quasi commossa, ad occhi spalancati, ad ammirare un cestino di porcini grossi quanto una mano e ancora sporchi di terra e saturi del suo odore, che giacciono pasciuti e compiaciuti accanto ad una arancionissima raccolta di zucche vanesie, in una qualsiasi bancarella di Piazza dei frutti.
Quelle mattine in cui ti rendi conto che l'autunno ci riempie di doni meravigliosi, come appunto zucche, porcini, finferli, fichi neri, uva pizzutella, le ultime dolcissime pesche, qualche mirtillo recidivo seppur sempre più ammaccato.
Questa è poesia. Se vi sentite giù di corda, una passeggiata nel centro di Padova alle 10 di una mattina di settembre vi farà tornare il sorriso. Un sorriso mite e quasi nascosto, come è la bellezza di questa stagione.

Insomma, tutti questi frutti della terra bisogna inaugurarli, e poi ci sono gli ultimi fichi bianchi primaticci che mio papà raccoglie ogni anno da un albero qua in campagna dalle nostre parti.
Se volete celebrare l'inizio di questa stagione meravigliosa,

incidete a croce due fichi, mettete in ogni spicchio un po' di caprino fresco, versate a filo miele a vostro gusto, spezzettate qualche mandorla e unitela al tutto, sistemando i fichi in una terrina. Accendete il grill del forno a 220 gradi e fate dorare per dieci minuti, un quarto d'ora.

*EDIT* Ho pensato che questi "dolcetti" semplicissimi possono fare la loro figura anche come antipasto, perché no. Il connubio di miele e formaggio non è la ricetta della felicità per un perfetto finger food? :) Mettere un solo fico in una tazzina da caffè carina (tipo quella in questa foto dove ho messo il miele! Carina eh??!), preparandone una decina e infilando una forchettina di legno in ogni tazzina.

5 commenti:

  1. mi è piaciuta tanto la descrizione di padova d'autunno! scrivi un libro per favore?

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  2. Che delizia! Sarebbe la mia colazione ideale per tutto l'autunno. Baci!

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  3. Ehi ehi, ma allora hai ricominciato a scrivere sul blog! Finalmente :) Buone quelle crostatine, e anche questi fichi... gnam! Bentrovata :)

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  4. belle sensazioni, anche se per me ormai sono solo ricordi. Non rimpiango quasi per niente il periodo dell'università, ma per le mattine libere si, soprattutto, come dici tu, quelle dopo gli esami, in settembre. Girare senza meta per la città e sentirsi fortunati per il tempo che si ha a disposizione mentre tutti corrono di qua e di la. Mi raccomando Mari, goditi questo periodo.
    E continua a postare
    E continua con ricette così, che ti rispecchiano.

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Davvero lieta di sapere cosa ne pensate!